La proiezione del film Sulla mia pelle, in cui vengono raccontati gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, organizzata da alcuni centri sociali sta facendo non poco discutere sul web. Molti centri sociali hanno deciso di proiettare sin da subito il film del regista Alessio Cremonini, in pubblico, gratuitamente e senza pagare i diritti d’autore. Solo a due giorni dall’uscita sono stati organizzati diversi eventi a cui hanno partecipato migliaia di persone, tra cui quello in Piazza Oberdan a Milano e nel pratone dell’Università La Sapienza di Roma. Il film è disponibile nelle sale e sulla piattaforma digitale Netflix dal 12 Settembre, ma la partecipazione nelle piazze è sempre più numerosa. Dal 29 Agosto 2018, giorno in cui il film è stato proiettato al Festival di Venezia, molti centri sociali hanno iniziato a contattare la Onlus Stefano Cucchi per avere informazioni sulla possibilità di proiettarlo nei propri centri. Il 4 Settembre 2018 la Onlus condivide così un comunicato in cui viene riferito che sarà possibile organizzare proiezioni pubbliche del film in collaborazione con la loro associazione solo un mese dopo dall’uscita del film. Per le prime 4 settimane verrà proiettato in pubblico esclusivamente nelle sale cinematografiche e su Netflix. Alcune associazioni, non curanti del comunicato stampa, si sono adoperate per offrire la visone illegalmente.
Mentre Ilaria Cucchi si è vista d’accordo con i centri sociali, il regista Cremonini no, ha condiviso infatti un post di Gianmaria Tammaro dove si legge: “Spesso i centri sociali e chi è impegnato politicamente si lamentano del fatto che nei media mainstream vengano raccontate poche storie di interesse comune e “socialmente” importanti. Lucky Red e Netflix hanno scelto di credere in un film come Sulla mia pelle. Vederlo in piazza, gratis, non aiuta. I risultati non sono post su Facebook, condivisioni o stories su Instagram. Sono biglietti staccati, incassi e abbonamenti” . Difficile però per molti poter giudicare sbagliato il comportamento dei centri sociali, poiché i diritti del film sono stati venduti ad una multinazionale del web come Netflix, la quale dà la possibilità di collegare più dispositivi pagando l’abbonamento a prezzi più competitivi del Cinema. Intanto Sulla mia pelle nelle prime tre giornate di programmazione ha incassato 128mila euro e 20350 spettatori.