Sulla mia pelle: pesanti critiche da parte della polizia. “Si può mandare in mezzo mondo un film che dà allo spettatore un’idea non suffragata da sentenze?”.

Il successo che ha riscosso al Festival di Venezia “Sulla mia pelle” non è assolutamente piaciuto alla Polizia di Stato che ha attaccato il film e il racconto fatto. Ecco cosa è stato dichiarato da Gianni Tonelli, parlamentare della Lega ed ex segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).

7 minuti di applausi alla presentazione di “Sulla mia pelle”, il film di Alessio Cremonini che racconta, sulla base di atti giudiziari, gli ultimi 7 giorni di vita di Stefano Cucchi. Il film è piaciuto alla platea che ha assistito alla presentazione, per la sezione Orizzonti, e anche ai migliaia di fan che attendo l’uscita, fissata per il 12 settembre.

La Polizia di Stato però non ha reagito bene al film e si sono scatenate dure polemiche. La protesta contro il film e il suo racconto è stato portata avanti da Gianni Tonelli, parlamentare della Lega ed ex segretario del Sindacarto Autonomo di Polizia (Sap), il quale ha lasciato al quotidiano Il Tempo l’arduo compito di spiegare le ragioni di questo atteggiamento: “Mi chiedo: si può mandare in mezzo mondo un film che dà allo spettatore un’idea non suffragata da sentenze? Ed è vero che lo Stato ha finanziato il film con 600mila euro? È questa la cultura italiana da esibire in una mostra internazionale? Io non mi farò intimidire, e da parlamentare andrò in fondo a questa storia”. Il duro sfogo ha interessato anche il corpo dei Carabinieri che hanno sollevato dubbi sul fatto che lo Stato abbia finanziato con 600 mila euro la produzione del film. Notizia certa, visto che è stato confermata dallo stesso produttore tempo fa.

Anche il presidente di FSP Polizia di Stato Franco Maccari e quello del Sappe (sindacato di polizia penitenziaria) Donato Capece sono della stessa idea: “nessuno deve più aprire o sollevare sospetti, ci aspettiamo da anni scuse che ancora non arrivano”. La Polizia e in generale le forze dell’ordine sono entrate nel merito della vicenda proprio perché alcuni agenti penitenziari ed alcuni agenti di polizia, insieme ad altrettanti medici, sono stati accusati di percosse ai danni di Cucchi che avrebbero poi portato il giovane alla morte. Maccari ha poi lanciato una frecciatina, dichiarando: “È impossibile contenere o sdegno per l’ennesima storia di ordinaria criminalizzazione di chi veste una divisa. A quando un film sul carabiniere Giangrande ferito a Palazzo Chigi? O sui poliziotti uccisi dal terrorismo rosso? A quando un film, pagato dallo Stato, sugli eroi in divisa? Basta con le gogne, le piaghe e le cicatrici che tanti appartenenti alle Forze dell’Ordine portano a vita ‘sulla loro pelle'”.

Sulla mia pelle: pesanti critiche da parte della polizia. "Si può mandare in mezzo mondo un film che dà allo spettatore un’idea non suffragata da sentenze?”.

Photo credits Facebook

Impostazioni privacy