L’attrice Vanessa Incontrada sarà su Raiuno in prima serata per quattro puntate a partire da lunedì 7 maggio con “Il Capitano Maria”, fiction in cui interpreta un capitano dei Carabinieri ferita negli affetti più profondi che deve proteggere la sua città e restituire un futuro alla sua famiglia.
Dopo “Scomparsa”, dove interpretava una psicologa che aiutava un vicequestore a ritrovare la figlia minorenne, stavolta è Vanessa Incontrada a indossare la divisa. E che divisa: quella del Capitano dei Carabinieri Maria Guerra alle prese con minacce terroristiche e mafiose. E anche che Capitano: si rotola per terra per schivare i proiettili, spara come un cecchino provetto, si tuffa nel mare per salvare un bambino. Gesti che per i Carabinieri che affrontano nella realtà il pericolo tutti giorni sono ormai istintivi, ma che per lei non sono stati semplici da imparare.
“Indossare la divisa è stata un’esperienza molto forte. Ci si sente formali, di una formalità che non è la mia. I Carabinieri hanno un rigore che nessuno più immaginare se non li frequenta da vicino. Per questo li ho osservati, li ho ascoltati, ho cercato di ripetere le loro azioni per essere credibile anch’io con la pistola in mano”.
Ecco, pistola in mano. Come ti sei trovata?
“All’inizio non benissimo perché proprio non mi veniva naturale. Io e le armi non siamo molto compatibili. Quindi tutto il lavoro è stato imparare a impugnare la pistola in maniera corretta, in modo da non far ridere quei telespettatori che le armi le sanno maneggiare davvero, e fare sì che la mia faccia fosse credibile quando sparavo. Perché il regista mi ha fatto notare che talvolta l’espressione non era coerente con l’azione che stavo compiendo. Certo, non puoi sparare a un assassino chiudendo gli occhi e cercando di allontanarti il più possibile dalla canna per non venire “rintronata” dal rumore del colpo esploso”.
Come hai fatto?
“Tappi per le orecchie. Aiutano parecchio. Solo che ogni tanto durante l’azione saltavano fuori. Ovviamente nel film non si vede perché il regista dava lo stop e si ricominciava. Magari però nel backstage ci sono. Verso la fine ho preso più confidenza con la pistola, almeno ho iniziato a prenderla in mano con una certa naturalezza. Mi è piaciuto molto affiancare soprattutto le donne che fanno le “Carabiniere”, nel corpo dal 2000 perché prima era esclusivamente maschile, e ascoltare le loro storie”.
Quale delle cose che hai imparato da loro ti è piaciuta di più?
“Posso essere sincera? A farmi il nodo alla cravatta. Mi è sempre piaciuto vedere una donna con la cravatta, ma chi si è mai fatto il nodo prima? Io no di certo. Invece per le scene in cui dovevo indossare la divisa è stato necessario. Ora la annodo anche a occhi chiusi. Certo, non so quanto mi sarà utile questa mia nuova abilità nella vita ma comunque oggi mi piace saper fare un nodo alla cravatta. Magari lo farò a mio marito o lo insegnerò io a mio figlio, che però ha solo sette anni, appena gli comprerò la camicia giusta”.
Una camicia coi baffi
“Dite così per quello che è successo a “Che tempo che fa” con Fabio Fazio, la Littizzetto e Claudio Bisio? Che divertimento! Ma anche che imbarazzo. Tutto è iniziato perché mi sudava quella parte di viso tra il naso e la bocca, i “baffi” insomma. Ma che ci potevo fare, c’erano luci fortissime. Continuavo a passarmi la mano sotto al naso per asciugarmi il sudore. A un certo punto mi è venuto un dubbio: oddio, qui pensano che sniffo qualcosa. Meglio dire la verità. Allora ho chiesto apertamente un fazzoletto perchè mi sudavano i baffi ed è successo il delirio: Luciana Littizzetto è uscita con i baffi finti, poi li ha attaccati me, poi a Claudio che se li è mangiati. Fabio Fazio non faceva nulla, sembrava uno spettatore che si stava godendo le gag di noi tre scemi che non avevamo preparato nulla di quello che stava accadendo. Mi sono divertita moltissimo.
Quanti ti chiedono di tornare a fare qualcosa con Claudio Bisio?
“Tanti, anche a me piacerebbe da morire. Ma per il momento non è semplice trovare un prodotto giusto e una rete che abbia voglia di rivederci insieme. Possiamo volerlo quanto vogliamo io e Claudio ma c’è davvero bisogno di una rete che ci rimetta insieme, oppure un bel film.
Per il momento sei un Capitano donna dei Carabinieri. Un ruolo importante.
“E anche un lavoro importante. Ma nella fiction, dove io ho due figli, così come nella vita, che ce ne ho uno solo, Isal, succede sempre la stessa cosa: se è il padre a fare un lavoro prestigioso, allora viene rispettato dei figli e viene considerato il papà che è anche un boss nel lavoro. Se è la mamma a farlo, ai loro occhi rimane sempre la mamma”.
Photo Credits: Ufficio Stampa Rai, Il Capitano Maria, Vanessa Incontrada
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