L’attrice Claudia Pandolfi, che rivedremo presto sul piccolo schermo con la seconda stagione di È arrivata la felicità, spiega i motivi per cui non ha firmato il manifesto delle attrici italiane contro le molestie sessuali.
Nelle scorse settimane è stato pubblicato “Dissenso comune”, il manifesto pubblicato su Repubblica e firmato da 124 attrici del cinema italiano, per dire basta alle violenze e difendere le donne in tutti i settori lavorativi. Tra le attrici e produttrici che hanno preso a cuore la questione, manca però il nome di Claudia Pandolfi, l’attrice romana che rivedremo presto su Rai 1 con È arrivata la felicità 2.
“Non ho firmato la lettera di Dissenso comune perché ancora una volta l’ho vista come qualcosa di superficiale“, ha spiegato l’attrice, “Sento sempre lo spettro della vanità e dell’esibizionismo in queste cose, ma probabilmente è un mio problema personale”. E continua: “Non mi piacciono i processi sommari né quelli televisivi, come non mi piace né l’omertà né il potere. I maniaci, continua l’attrice, sono ovunque e non solo al cinema. A me è successo di incontrarne uno nel quartiere dove abitavo quando avevo dieci anni come ad un provino. Mi chiamarono per farne uno – adesso non ricordo più dove e con chi – mi venne detto di spogliarmi nuda e di sdraiarmi sul divano. Ovviamente non lo feci e me ne andai. Ho avuto il coraggio, ma anche la fortuna di riuscirmi a tirare fuori. Sono stata fortunata, lo ribadisco, ed è proprio per questo che non voglio giudicare il percorso, le scelte e gli episodi degli altri, né elevarmi a paladina”.
E sulla nuova stagione della fiction Rai dice: “Non sono passionale come Angelica (il personaggio da lei interpretato) sono una donna pragmatica e poco romantica, sono appassionata – questo sì. Mi piace la vita nelle sue mille sfaccettature, l’ironia mi caratterizza e la uso ogni giorno in tutto quello che faccio, non basta ma aiuta di sicuro”.
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