Si è concluso la scorsa domenica il ciclo Liberi Sognatori, la serie tv di Canale 5 che ha raccontato le storie di quattro persone che si sono distinte per il loro coraggio e impegno sociale. Proprio dopo la messa in onda dalla puntata dedicata a Renata Fonte, il marito si scaglia contro la fiction, dichiarando che è stata distorta la realtà dei fatti e soprattutto il suo atteggiamento.
Il ciclo Liberi Sognatori, le quattro puntate trasmesse da Canale 5 che hanno raccontato la storia di quattro eroi del nostro tempo, si è concluso la scorsa domenica con la puntata dedicata a Renata Fonte, l’assessore alla cultura e alla pubblica istruzione della città salentina di Nardò, uccisa perché difendeva la bellezza dei paesaggi pugliesi.
La Fonte fu uccisa il 31 marzo 1984 da due sicari mentre faceva ritorno nella sua abitazione perché è riuscita a impedire la realizzazione di forti guadagni mediante speculazioni edilizie nell’area del parco di Porto Selvaggio, oggi dichiarato Parco naturale regionale insieme alla Palude del Capitano. Ma, dopo la messa in onda della puntata, Attilio Matrangola, ex marito di Renata Fonte, si è scagliato contro la serie e in un post su Facebook ha scritto che la puntata conteneva “notevoli distorsioni della verità storica” e che in essa “gli accadimenti narrati sono stati riportati malamente e i personaggi, in particolare Renata, in maniera scialba e io come il ‘pirla’ di casa, ma assicuro tutti che non lo ero e non lo sono”.
L’uomo ha poi continuato: “Premesso che io non sono stato neppure interpellato dalla casa cinematografica, ma tutto è stato concordato con le mie figlie che pur di riproporre continuamente e instancabilmente al pubblico, in ogni forma possibile la figura della loro mamma, hanno prestano poca attenzione alla qualità del prodotto”. L’attacco di Matrangola si rivolge anche alle sue due figlie avute proprio dal matrimonio con Renata Fonte. “Fermo restando il rispetto che ho sempre nutrito verso le idee di principio espresse da Renata ed ammirato la tenacia con cui ha sempre affermato i suoi scopi sociali, ritengo che dopo tanti anni sarebbe bene lasciarla in pace e, possibilmente, evitare le conseguenti infinite polemiche che ogni volta, oltre a colpire le dirette interessate, mi coinvolgono incolpevolmente e mio malgrado”, così ha concluso il post.
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