Partirà a breve il progetto di ammodernamento e innovazione degli Studi cinematografici di Roma Cinecittà. Il progetto si chiamerà “Cinecittà Futura” e non sarà solo il fulcro di cinema e tv ma diverrà anche un centro di innovazione tecnologica.
Gli Studi di Cinecittà, siti in Via Tuscolana a Roma, vivranno un ammodernamento. Partirà a breve, infatti, il progetto di innovazione dal nome “Cinecittà Futura”. Alla conferenza, tenutasi lo scorso 31 gennaio, hanno preso parte il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, Nicola Borrelli (Direttore Generale Cinema), Roberto Cicutto (Presidente e Amministratore Delegato Istituto Luce Cinecittà) e Felice Laudadio (Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia). “Di Cinecittà” – ha detto Franceschini – “se ne è parlato tanto negli anni per i problemi. Ora che tutto va bene non si dice nulla. In qualche anno prevedo che gli Studi torneranno ai fasti degli anni d’oro”.
Simbolo della rinascita di Cinecittà sarà la rassegna Fellini 100, organizzata per celebrare il centenario dalla nascita di Federico Fellini (1920 – 1993), che ricorre nel 2020 e che vedrà Istituto Luce, Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca di Bologna lavorare al restauro e alla ristampa dell’opera omnia del regista. Il regista era molto legato agli Studi, soprattutto al mitico Teatro 5.
Per il 2018 gli Studi di Cinecittà offriranno grandi novità a partire da nuove produzioni italiane e coproduzioni internazionali di serie tv. La prima di questa stagione, sul set da diverse settimane, è l’attesa serie de Il nome della rosa, dal best-seller mondiale di Umberto Eco. La regia è a cura di Giacomo Battiato, la fotografia di John Conroy. Nel ruolo del protagonista Guglielmo da Baskerville, l’attore di culto John Turturro a fianco di Rupert Everett.
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