La serie tv Gomorra è ormai da tempo al centro di diverse polemiche, soprattutto quella che vederebbe l’emulazione degli atti criminali messi in scena dalla serie dai più piccoli, soprattutto nella città di Napoli. Risponde alle polemiche Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya.
Cattleya è la più grande casa di produzione italiana che tra gli altri produce anche Gomorra, il suo fondatore Riccardo Tozzi risponde alle critiche e alle polemiche che nelle scorse settimane hanno riguardato proprio la serie tv che si ispira alle vicende criminali e non solo di alcuni boss della zona di Secondigliano, Napoli. Le polemiche hanno avuto sempre più voce soprattutto dopo le vicende delle baby gang, che stanno interessando la città di Napoli, ma anche altre metropoli come Milano e Verona.
Così parla Tozzi sulla questione: “Gomorra è frutto di una ricerca molto dettagliata sulla realtà. Analisi attenta che ha rilevato cose, storie e modalità che già esistono nel mondo camorrista. L’accusa che ci viene mossa è veramente surreale. Ci saranno certamente altre scene, lo anticipo qui, che qualcuno riterrà frutto di emulazione. Ma la verità è che quelle modalità sono esse stesse un calco della vita dei boss. Francamente trovo queste accuse insostenibili e fragili soprattutto se confrontate con la complessità del tessuto camorristico. Altro esempio: sarà facile trovare ragazzi con gli stessi tatuaggi dei protagonisti di Gomorra . Ovvio: li abbiamo copiati noi per primi da loro“.
E continua: “Proprio perché c’è stata Gomorra, fenomeni che sarebbero stati incasellati come banali atti di microcriminalità diventano oggetto di grande attenzione mediatica e vengono posti sotto una lente che nessuno avrebbe sfoderato prima. La nostra narrazione ha acceso i riflettori sui problemi di Napoli, l’ha posta al centro della questione nazionale. Dico: almeno nell’evidenziare queste piaghe così gravi avremo fatto qualcosa di buono, no? Non ci aspettiamo certo che qualcuno ci ringrazi”.
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