Era il 1998 quando Luciano Ligabue esordiva nei panni di regista nel suo primo film “Radiofreccia”. Oggi il Liga torna sul grande schermo con “Made in Italy”, dal 25 gennaio al cinema. Nel cast il rocker di Correggio ritrova Stefano Accorsi, “Freccia”: con lui Kasia Smutniak, Fausto Maria Sciarappa, Walter Leonardi, Filippo Dini e Alessia Giuliani. Distribuito da Medusa, Made in Italy è prodotto da Domenico Procacci.
Secondo film per Ligabue, dal 25 gennaio di nuovo sul grande schermo con “Made in Italy” dopo Radiofreccia. In questa nuova pellicola c’è ancora una volta Stefano Accorsi, la cui carriera è decollata proprio dopo aver interpretato il ruolo di “Freccia” nel 1998. In “Made in Italy” è Riko, un uomo dai buoni sentimenti, onesto, a cui la vita, per una serie di vicissitudini frequenti anche nella realtà dei giorni nostri, diventa precaria in un’età in cui si dovrebbero avere solo certezze. Accanto a lui Kasia Smutniak nel ruolo di sua moglie Sara, poi Walter Leonardi, Filippo Dini, Fausto Maria Sciarrapa, Alessia Giuliani, Gianluca Gobbi e Tobia De Angelis.
Grazie alle sue canzoni Luciano Ligabue rivolge una dichiarazione d’amore, piuttosto tormentata, verso l’Italia e la sua situazione politica ed economica. Lo fa attraverso lo sguardo di un uomo come tanti, un uomo che ha sempre vissuto del suo lavoro che improvvisamente si trova a perdere la fonte del suo sostentamento. Non solo: travolto dagli eventi e dall’incertezza, tutto intorno a lui inizia a vacillare: il matrimonio con Sara, i sentimenti, il futuro.
Riko arriverà persino a desiderare di morire, travolto da quei cambiamenti a cui non riesce a stare dietro. Poi però, pian piano, si accorge che sopravvivere al cambiamento diventa fondamentale per ricostruirsi un’esistenza dignitosa. Certo, maturare questa decisione non è facile ma adattarsi agli eventi, continuando a combattere, è l’unica soluzione per non soccombere.
Faticosamente Riko ricomincerà a tirare le fila del suo destino anche se per farlo dovrà prendere decisioni importanti che non coinvolgono solo la sua persona e la sua esistenza. “Ho atteso così tanto per fare un film perchè il mestiere di regista è molto faticoso e richiede molte energie: energie che la mia carriera in campo musicale mi assorbiva completamente”, ha raccontato Ligabue durante la presentazione di “Made in Italy” alla stampa”.
“Sono tornato alla regia quando ho ritenuto di avere tra le mani una storia che valessse la pena raccontare. Da dieci anni circa poi provo a esprimere un sentimento prepotente d’amore, frustrato, verso il nostro paese. Ho cercato occasionalmente a “tirarlo fuori” con le canzoni, poi ho pensato che questo sentimento poteva essere meglio raccontato da qualcuno, in questo caso il protagonista del film, Riko, un uomo onesto e dignitoso come ce ne sono tanti in Italia ma che, godendo di meno privilegi rispetto a me vista la mia professione, poteva essere arrabbiato con molto più diritto di esserlo”.
“Questa storia è stata raccontata innanzitutto attraverso una serie di canzoni che hanno formato poi un conccept album. Un lavoro che è diventato una sceneggiatura e alla fine un film in cui questi stessi brani accompagnano alcuni momenti salienti”.
Made In Italy di Luciano Ligabue parla di spostamento in avanti della pensione, licenziamento, ingiustizia fiscale, senza mistificazioni o filtri. Sono rappresentate situazioni con cui tutti oggi prima o poi si trovano a fare i conti, che minano la fiducia nell’amministrazione del nostro paese e nella politica. Più che combattere, oggi bisogna adattarsi, cambiare, in attessa che tornino i tempi migliori. Anche se alla fine, siamo sempre noi a costruire il nostro futuro.
Photo Credits: Uffico Stampa Fosforopress