È stato diramato il trailer di Sono Tornato, il nuovo film di Luca Miniero remake di Lui è tornato di David Wnendt che, a differenza del lungometraggio “originale” non racconta il ritorno di Adolf Hitler in Germania bensì quello di Benito Mussolini in Italia. Ad interpretare il Duce nella pellicola che approderà nei cinema il prossimo 1 febbraio è Massimo Popolizio mentre nel cast troviamo – tra gli altri – Frank Matano, Stefania Rocca, Gioele Dix, Eleonora Belcamino, Ariella Reggio, Massimo De Lorenzo e Giancarlo Ratti.
Come ha dichiarato a La Repubblica lo stesso Miniero questo film, a suo modo, è estremamente contemporaneo in quanto ”le condizioni del nostro Paese oggi ricordano da vicino quelle che, all’epoca, rappresentarono un terreno fertile per il fascismo” ed è per questo che le reazioni del popolo al ritorno del dittatore immaginate nel film non sono affatto casuali. Ha ammesso, infatti, il regista: “le reazioni sono quelle di un paese arrabbiato, incapace di capire la realtà filtrata dalla politica. Più arrabbiato con i politici che non, ad esempio, con gli extracomunitari che vengono considerati meri capri espiatori. La rabbia” continua Luca Miniero “è simile al Nord e al Sud, né ho notato differenze in base alle condizioni socioeconomiche. È come se gli italiani volessero delegare a un ‘uomo forte’ ma non sapessero a chi. Se facciamo un confronto con il film tedesco, l’impianto è simile ma il valore storico del personaggio è molto diverso. La Germania ha un atteggiamento di rifiuto più netto, è come se parlassi del demonio. Da noi c’è un approccio, anche se non da parte di tutti, più bonario nei confronti del fascismo. Come se pensassero che se Mussolini non si fosse alleato con Hitler le cose non sarebbero andate come sono andate. I soliti luoghi comuni”.
Oltre a raccontare del paradossale ritorno di Mussolini l’ultima fatica del regista di Benvenuti al Sud racconta la nostra epoca, tra selfie e social: “il film vuole raccontare l’Italia di oggi, le nostre emozioni, le nostre abitudini. È una commedia, ha anche aspetti divertenti, Mussolini lavora molto sui social e usa gli smartphone, c’è anche una riflessione sui media che oggi rappresentano il vero sistema di potere… È significativa una battuta, pronunciata veramente da Mussolini in un’intervista perché con Nicola Guaglianone, con il quale ho scritto il film, abbiamo usato molte citazioni. Quando dice ‘il fascismo non l’ho creato io, l’ho tratto dall’inconscio degli italiani’, ecco, questo è il nodo: dentro alcuni di noi una linea sottile è sempre rimasta”.
Photo e Video Credits: Vision Distribution