Tre decreti legislativi in attuazione della nuova legge cinema, approvati dal Consiglio dei Ministri, porranno fine alla censura totale dei film imponendo la nuova categoria atta a proteggere i più piccoli, “vietato ai minori di 6 anni”.
Il Consiglio dei ministri, ha approvato, su proposta del ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, tre decreti legislativi in attuazione della nuova legge cinema. Tali decreto comprendono l’incremento dei film in tv in prima serata e degli investimenti delle emittenti sul cinema e – cosa più importante – pongono un freno alla censura indiscriminata.
In Italia, la prima legge sulla censura risale al 1913 e tale norma impediva letteralmente che alcune tipologie di film uscissero nel Belpaese. Oggi tutto cambia e la censura totale di un’opera viene del tutto abolita in Italia. Niente più film proibiti, quindi, ma neanche uscite in sala condizionate a tagli o modifiche di un’opera cinematografica.
Per far sì che i minori vengano comunque tutelati dalla visione di un film che non è adatto a tutti, il pacchetto di decreti legislativi prevede l’aggiunta di una nuova categorie di opere “vietate ai minori di 6 anni” a quelle già esistenti, “vietate ai minori di 14 anni” e “vietate ai minori di 18 anni”. Tale ripartizione sarà utilizzata anche per classificare gli spot cinematografici che accompagnato l’inizio di un film nei cinema.
Il decreto, inoltre, sancisce anche, per i film vietati ai minori di 14 o 18 anni, può essere consentito l’ingresso in sala qualora il ragazzo abbia compiuto rispettivamente almeno 12 o 16 anni, se accompagnato da un genitore o da chi ne fa le veci. In più è in arrivo un nuovo sistema di icone e di avviso per i contenuti definiti “sensibili” (violenza, armi, sesso) e aggiorna il regime sanzionatorio introducendo anche sanzioni di tipo reputazionale.
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