Michele Zagaria torna a protestare contro la fiction Rai Sotto Copertura 2 a lui ispirata, colpevole secondo lui di non aver ricostruito fedelmente i fatti. Zagaria è stato protagonista nella mattinata di mercoledì 15 novembre di una movimentata udienza in Corte d’Assise a Napoli, nel corso della quale ha chiesto di poter rendere dichiarazioni spontanee. In videoconferenza, ha cominciato a parlare della fiction Rai ma il presidente lo ha interrotto e lui ha mimato il gesto del suicidio attorcigliandosi attorno al collo il filo del microfono.
Michele Zagaria si è scagliato nuovamente contro la fiction Rai Sotto Copertura 2 a lui ispirata. Nella mattinata di mercoledì 15 novembre, in occasione di una movimentata udienza in Corte d’Assise a Napoli per un processo a suo carico, Zagaria, in videoconferenza dal carcere milanese di Opera, ha cominciato a parlare della fiction Rai, colpevole secondo lui di non aver ricostruito fedelmente i fatti. Interrotto dal presidente, Zagaria, proferendo le parole “Non posso fare altro che…”, ha mimato il gesto del suicidio attorcigliandosi attorno al collo il filo del microfono. La polizia penitenziaria lo ha bloccato e lo ha accompagnato in infermeria. L’udienza è stata sospesa.
La Procura di Napoli “sta valutando la rilevanza penale della condotta tenuta da Michele Zagaria”. Lo ha reso noto un comunicato del procuratore di Napoli Giovanni Melillo riportato da ‘Il Mattino’.
Nei giorni scorsi, lo studio legale Sartoris Lettieri, “a nome e per conto di Michele Zagaria e della sua famiglia”, aveva indirizzato alla redazione de ‘Il Mattino’ una lettera per segnalare “inesattezze e falsità che i nostri assistiti hanno già evidenziato ai vertici della Lux Vide e della stessa Rai”. Nella lettera, cui si chiedeva di dare massima visibilità, i legali avevano annunciato di aver depositato un ricorso cautelare presso il Tribunale di Roma “al fine di difendere e tutelare la propria immagine ed identità personale” e avevano precisato “che ciò che viene narrato non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori: uno fra tutti, e forse il più grave, quello che dipinge Michele Zagaria come un uomo attratto sessualmente dalla giovane figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato: cosa che ha profondamente offeso e disgustato il nostro assistito”.
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