Don Aniello Manganiello, parroco di Scampia per sedici anni poi trasferito nella diocesi di Pescara, ha rilasciato alcune dichiarazioni polemiche sulla serie tv Gomorra, la cui terza stagione è in arrivo il 17 novembre su Sky Atlantic. Ecco le dure parole del parroco rilasciate nel corso di un’intervista concessa al quotidiano ‘Il Giornale’…
Ancora polemica sulla serie tv Gomorra. A distanza di poco più di un mese dall’approdo sugli schermi della terza stagione (il primo episodio andrà in onda il prossimo 17 novembre, sempre su Sky Atlantic), Don Aniello Manganiello, parroco di Scampia per sedici anni poi trasferito nella diocesi di Pescara, ha rilasciato alcune dichiarazioni polemiche nel corso di un’intervista concessa al quotidiano ‘Il Giornale’.
Ecco le dure parole di Don Aniello su Gomorra La Serie: “Per scelta non ho visto le serie precedenti e non seguirò nemmeno la prossima. La ritengo una vergognosa spettacolarizzazione del male, che c’è, ma non è un male assoluto che condiziona e distrugge tutto il resto che c’è di buono, ma che non viene evidenziato. Il motivo oramai è chiaro: fare cassetta. Hanno scoperto che è un tema che tira”.
Su Saviano e Scampia, Don Aniello ha poi aggiunto: “Scampia non è Gomorra perché Gomorra è una città biblica in cui non ci sono nemmeno 10 giusti perché Dio possa risparmiarla. Non mi pare che Scampia sia in queste condizioni. Avrebbe potuto raccontare storie di conversione e di riscatto e ce ne sono tante. Come mai sono stato trasferito? Probabilmente il modo di fare e il fatto di portare avanti la pastorale parrocchiale non erano graditi a qualcuno. Ma alla fine non è stato un male, perché l’esperienza di Scampia mi ha aperto tanti orizzonti sul campo della legalità e della solidarietà.Mi porto dentro una grande nostalgia di Scampia e tornarci stabilmente mi renderebbe felice”.
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