Il regista francese Luc Besson tornerà nelle sale italiane il prossimo 21 settembre con la sua ultima fatica, Valerian e la città dei mille pianeti.
Basato sul fumetto francese Valérian et Laureline scritto da Pierre Christin e illustrato da Jean-Claude Mézières, il prossimo 21 settembre arriverà nelle sale italiane l’ultimo film di Luc Besson, Valerian e la città dei mille pianeti.
La pellicola, costata 180 milioni, vede come protagonisti Dane DeHaan, Cara Delevingne, Clive Owen e Rihanna, racconta la storia di Valerian e Laureline agenti speciali del governo dei territori umani, che devono mantenere l’ordine nell’universo. I due agenti si imbarcano in una missione nella città intergalattica mozzafiato di Alpha, una metropoli in continua espansione la cui popolazione è composta da migliaia di specie diverse da tutti e quattro gli angoli dell’universo. I 17 milioni di abitanti di Alpha hanno unito i loro talenti, le loro tecnologie e le loro risorse per migliorare le condizioni di vita di tutti. Sfortunatamente non tutti ad Alpha condividono gli stessi obiettivi: forze oscure sono all’opera per mettere in pericolo il genere umano…
Nella conferenza stampa romana dedicata a questo nuovo sci-fi, lo stesso cineasta ha spiegato che Valerian tratta – a suon di metafora – la storia di tutti quei paesi che “nella storia dell’umanità sono stati massacrati in nome di religione, economia e progresso. Pensiamo ai nativi americani, agli ebrei… ho notato che quando parlo con i miei figli di quanto accaduto durante l’ultima guerra con sei milioni di ebrei sterminati finiscono quasi per addormentarsi perché hanno l’impressione di essere a scuola. Mio figlio a proposito di Valerian mi disse che era orribile aver sterminato sei milioni di Pearls e io gli ho spiegato che era accaduto anche nel nostro mondo cercando di educarlo. Devo fare film da 180 milioni per educare i miei figli (risate ndr). Anni fa ho fatto un film che si chiamava Arthur e i Minimei che era deliberatamente di stampo ambientalista. L’ho realizzato anche per sensibilizzare i bambini e un genitore mi ha detto che ora i suoi figli si rifiutano di camminare sul prato per paura di schiacciare i minimei”.
Nonostante il titolo della pellicola faccia presagire che sia l’agente Valerian il personaggio principale del lungometraggio, in realtà è Laureline la vera protagonista della pellicola, confermando ancora una volta – dopo Nikita, Leon e Lucy – l’importanza che Besson dà ai personaggi femminili: “penso che le donne siano l’avvenire degli uomini, ho un grande rispetto per loro perché se l’uomo si deve difendere fa ricorso ai muscoli e alla violenza mentre la donna al cervello e al cuore. Sono un buon esempio per gli uomini, non hanno mai dichiarato una guerra e dovrebbero essere al potere dato che se la cavano meglio di noi. Però noi giochiamo a calcio meglio di loro”.
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