Ammore e Malavita, il cinema napoletano conquista il Lido: 9 minuti di applausi per il complesso esperimento di Antonio e Marco Manetti
Ammore e Malavita dei Manetti Bros, Antonio e Marco, ha conquistato il lido durante la nona giornata del Festival del Cinema di Venezia 2017. Il film ha conquistato la Sala Grande ove è stato proiettato grazie alla qualità della storia e al coraggio di inserire in concorso una commedia definita pop che parla di morte e uccisioni. Ammore e Malavita è il terzo titolo italiano in concorso per il Leone d’Oro e concorrendo con nomi quali Schrader e Clooney, i due registi hanno ironicamente commentato di sentirsi “Come se la Sanbenedettese andasse al Bernabeu a giocare contro il Real Madrid”.
Il film riprende tutte le location già viste in Gomorra, da Scampia a Casal di Prinicipe, ma il vero punto di forza della pellicola sono le canzoni; definito addirittura più incisivo del (mancato) premio Oscar La La Land. Un mix tra il cult neomelodico, il rap e il pop ove cantano non solo buoni, ma anche cattivi; sicari e vittime; dalla moglie del boss, Claudia Gerini all’infermiera Serena Rossi, la platea della stampa ha apprezzato fino all’ultima nota.
Il risultato è stato uno scroscio di applausi e risate a scena aperta e le musiche la chiave vincente del film; la storia vede il Boss, Carlo Buccirosso, sfuggito a un attentato, pianificare con la moglie Claudia Gerini, la sua finta morte. I due registi non hanno escluso la possibilità di tornare sul grande schermo con un altro capitolo fatto di malavita, canzoni e cast stellare: “L’idea di una trilogia, visto che con “Song ‘e Napule” e “Ammore e malavita” siamo a due? E chi lo sa- spiega Antonio – Magari pure una quadrilogia. Certo il nostro rapporto con Napoli non si esaurisce qui“.
Photo Credits: Mostra del Cinema di Venezia