La quarta giornata di Venezia 74 ha visto come protagonista assoluto che ha presentato Suburbicon, la sua nuova fatica in concorso alla kermesse.
Dopo Jane Fonda e Robert Redford oggi, 2 settembre, la Mostra del Cinema di Venezia ha ospitato un altro importante esponente dell’America liberale: George Clooney.
L’atto regista è sbarcato al lido con la sua Amal in veste di regista per presentare alla stampa la sua ultima fatica, tratta da una sceneggiatura dei fratelli Cohen, Suburbicon.
Il film vede come protagonisti Matt Damon e Julienne Moore e tratta una storia ambientata alla fine degli anni ’50 nella cittadina che dà il nome al lungometraggio in cui il marito e padre di famiglia Gardner Lodge rimane coinvolto in una spirale di violenza e inganno che giace al di sotto dell’innocua superficie del paesino che.
Secondo Clooney Suburbicon altro non è che “una storia di mostri” che racconta molto dell’America di oggi, come lui stesso ha sottolineato: “se guardiamo i vari momenti della nostra storia scopriamo che si ripetono quando si parla di “rendere grande l’America”. Lo diceva Eisenhower, con l’uomo bianco considerato più forte. Non vediamo i problemi reali che questo Paese deve affrontare e quindi mi sembrava un aspetto interessante“.
E a proposito di America e della situazione politica del paese, Clooney non ha avuto remore nell’affermare “il mio Paese è arrabbiato al massimo e c’è una nube nera su di lui” anche se la speranza non è sempre all’ultima a morire e l’atto regista resta ottimista “credo nei giovani e credo che anche che si possa superare questo governo, ma siamo arrabbiati e questo film lo riflette anche in modo divertente come volevamo fare“.
Qualcuno, data la sua lucidità politica di George, ha chiesto a George Clooney se gli piacerebbe essere il prossimo Presidente USA e il cineasta si è limitato a scoppiare a ridere mentre Matt Damon, seduto al suo fianco, ha asserito “sinceramente penso che al posto di quello attuale andrebbe meglio chiunque”.
Photo Credits: Mostra del Cinema di Venezia