L’attrice Amy Adams è stata l’ospite d’onore della quinta giornata del Giffoni Film Festival durante la quale si è lasciata andare in una lunga chiacchierata con i ragazzi della giura e con la stampa: “il nostro obiettivo deve essere la felicità e non sono il successo”.
“L’obiettivo è essere felici. All’inizio della mia carriera ho avuto tanti momenti di scoraggiamento, specialmente quando ricevevo rifiuti. Poi ho capito che è un bene mettersi in discussione. Anche adesso penso che ogni tanto sia meglio fermarsi, fare il punto della situazione e capire se la carriera che si sta facendo sta andando nella direzione che si desidera. A volte può sembrare che abbiamo successo ma invece non siamo felici” queste solo le sentite parola che Amy Adams, cinque nomination all’Oscar e due Golden Globe, ha pronunciato durante la sua ospitata al Giffoni Film Festival 2017. Parole ponderate dall’alto di una carriera che l’ha portata in pochi anni a diventare una delle attrici più celebrate della sua generazione, capace di inanellare una schiera di interpretazioni memorabili.
“Ho iniziato con la danza e poi sono passata alla recitazione perché non avevo superato gli esami di chimica e, siccome avrei voluto fare il medico, non mi pareva un segnale molto incoraggiante – ha poi raccontato la 42enne attrice di protagonista Animali Notturni- La passione per la recitazione l’ho sempre avuta, mi ci è voluto un po’ di tempo per prendere fiducia. Ricordo la prima audizione, è stata terribile per questo dico che non dovete scoraggiarvi: i rifiuti sono dietro l’angolo per tutti, bisogna insistere, studiare e prendersi anche le sconfitte”.
E se tra i film che ha voluto interpretare a tutti i costi cita Junebug di Phil Morrison, Come d’incanto di Kevin Lima e Arrival di Denis Villeneuve, la Adams ha confessato che i personaggi e l’ispirazione li prende dalle persone che la circondano: “Sto molto attenta a come si esprimono e a come parlano i personaggi, a prescindere da quanto è scritto nella sceneggiatura -spiega- Ora che sono più matura cerco anche film che hanno messaggi e contenuti che mi fa piacere portare al pubblico”. Anche se riguarda il sessismo a Hollywood è forte: “ ed è un problema di tutti gli ambienti professionali. Parlando con un mio collega attore, discutevamo se fosse il caso di accettare una determinata scena e lui, semplicemente, diceva: ‘basta dirgli di no’. Ecco, per lui era semplice. Bastava un no. Per me, invece, quel no sarebbe stato solo l’inizio di una conversazione, non sarebbe finita lì”.
Gli ostacoli, i premi e gli anni di carriera non hanno tolto alla Adams la voglia di emozionarsi nel raccontare i personaggi che ha interpretato: “Sono stata influenzata pesantemente da alcuni ruoli, avvicinarmi a esperienze che ho raccontato sullo schermo mi provoca forti emozioni”. La Adams è nata in Italia, a Vicenza, il padre era un militare di stanza ad Aviano. Un legame che non è solo formale. “Amo l’Italia al punto che ho dato a mia figlia il nome di Aviana, in omaggio al paese dove sono cresciuta -ha infatti ammesso durante la lunga chiacchierata con il pubblico e la stampa- quando torno qui mi sento a casa, le persone sono pronte ad accoglierti e a farti sentire come a casa loro come non accade da tutte le altre parti”.
Photo Credits: Giffoni Film Festival