Il precedente lavoro di Audrey Dana, “11 donne a Parigi”, ha collezionato reazioni opposte nel pubblico maschile e in quello femminile ma in sostanza è piaciuta l’ironia di cui è permeato tutto il film. “Qualcosa di troppo” è una esilarante e spensierata commedia che narra la surreale vicenda di una ragazza che all’improvviso si accorge di aver cambiato sesso. E di avere acquisito quel “qualcosa in più” che è considerato il “simbolo della supremazia virile”, il “baluardo della mascolinità”.
Dopo un temporale infatti Jeanne, questo il nome della protagonista, si ritrova nella condizione di dover far fronte a un “mostro” che la domina, la controlla e le fa cambiare diametralmente la visione della vita, oltre che la postura perchè “l’intruso” è anche ingombrante. Il guaio è che lei continua ad avere il suo corpo femminile ma, anche se etero, comincia a desiderare le donne.
Perché alla fine è lui che comanda, soprannominato, grazie al consiglio di un ginecologo, “Monsieur PanPan”, ovvero il nome del coniglietto di Bambi nella lingua francese. Come fare per rimettere le cose a posto e riappropriarsi della femminilità perduta? Anche in questo caso, come accade in molti film, è l’amore a rendere tutto possibile.
Per la critica d’oltralpe questa commedia è molto “francese” perché parla di discriminazioni, pregiudizi, stereotipi. Perfetti nei loro ruoli la stessa Audrey Dana, Eric Elmosnino, collega della protagonista, e Christian Clavier, esilarante nel ruolo del ginecologo che non si capacita dell’accaduto e non sa come “contenere” in fenomeno. Al cinema dall’11 maggio.
Photo credits: Ufficio Stampa “Qualcosa di Troppo” Gigasweb