Carlo Verdone, ospite alla 18esima edizione del Festival del Cinema Europeo a Lecce, ha parlato del suo prossimo film ripercorrendo anche le tappe della sua carriera cinematografica.
Filtrano le prime anticipazioni sul prossimo film di Carlo Verdone. A parlarne è lo stesso regista e attore, ospite a Lecce al Festival del Cinema Europeo (giunto alla diciottesima edizione) per consegnare il Premio intitolato alla memoria del padre Mario, destinato alle migliori opere prime (quest’anno vinto da La ragazza del mondo di Marco Danieli).
Verdone ha in cantiere una nuova storia per Filmauro, sul set “a metà giugno”, scritta insieme agli sceneggiatori di Lo chiamavano Jeeg Robot Nicola Guaglianone e Menotti (alias Roberto Marchionni, n.d.r.) Accanto a lui, ci sarà la protagonista del film di Gabriele Mainetti, Ilenia Pastorelli. “È stato un caso” – le parole di Verdone riportate da ‘La Stampa’ – “Avevano due tre storie e una toccava una tematica che accarezzavo da tempo. Tanto che ho posticipato un altro progetto cui stavo lavorando. Poi, certo, penso che Gabriele Mainetti sia un fuoriclasse. In generale, oggi, quando vedi dei ragazzi giovani che hanno talento, senti il coraggio. Ti viene voglia di essere il loro pigmalione. Mi piacerebbe dirigerli, essere io allenatore come fu Sergio Leone al tempo con me. E non escludo che accada”.
Ripercorrendo la sua carriera, Verdone parla anche di alcuni film meno apprezzati da critica e pubblico: “Un autore non può sfornare sempre grandi successi; non riusciva a Chaplin né a Rossellini. E non riesce nemmeno a me. Ma ho sempre cercato di far tesoro delle esperienze. Stasera a casa di Alice, ad esempio, è stato un gradino di transizione per arrivare a Maledetto il giorno che t’ho incontrato, che considero il mio miglior film insieme a Compagni di scuola. Ma la fregatura, la patacca come si dice a Roma, non credo di averla mai data”.
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