In occasione dell’evento “See What’s Next” a Berlino, Netflix ha rivelato alcune novità sulle sue serie originali, tra cui l’italiana “Suburra”, trasposizione televisiva dell’omonimo film tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo. In contemporanea, sono state rese disponibili le prime immagini ufficiali dal set delle riprese guidate dal regista Michele Placido. “Suburra” rappresenta la prima serie originale Netflix italiana ed è realizzata in collaborazione con Cattleya e Rai Fiction. Nel cast spiccano Alessandro Borghi e Filippo Nigro.
Si è tenuto nelle scorse ore a Berlino l’evento See What’s Next, durante il quale Netflix ha svelato alcune novità riguardanti le sue serie originali come la tedesca Dark o Better Call Saul (lo spin-off prequel di Breaking Bad). Per quanto riguarda il nostro Paese, Netflix ha portato alla luce alcuni dettagli della sua prima serie originale italiana, Suburra, realizzata assieme a Cattleya e Rai Fiction.
La serie tv è la trasposizione televisiva dell’omonimo film basato sul romanzo di Giancarlo De Cataldo e la regia porta la firma di Michele Placido, presente all’evento di Berlino assieme ai due membri del cast Filippo Nigro, che interpreta il ruolo del politico Amedeo Cinaglia (idealista prima dell’incontro col Samurai), e Alessandro Borghi, già presente nel film e che qui torna a vestire i panni di Numero 8 (ma nella sua parabola adolescenziale e con un nuovo look biondo ossigenato!). Nel cast della serie tv spiccano anche i nomi di Claudia Gerini, Francesco Acquaroli, Giacomo Ferrara e Eduardo Valdarini.
Queste le parole del regista Michele Placido: “Abbiamo la storia necessaria alle spalle per poter entrare nella cinematografia mondiale con questa serie. Era una grande occasione mettere insieme tre mondi in cui si confrontano nella lotta per il potere: la bassa criminalità, la politica corrotta e l’ombra del Vaticano. Mi piace essere nei personaggi, per esempio come deve comportarsi una prostituta che deve sedurre un politico oppure un cardinale con la faccia bonaria e il cuore corrotto. Farlo mentalmente, con la testa, e dirlo agli attori è un bell’incontro. I personaggi di una serie tv hanno bisogno di questo tipo di regia”.
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