60 anni senza Humphrey Bogart: un duro dal cuore tenero, leggenda di Hollywood [VIDEO]

 Il 14 gennaio 2017 si celebrano i 60 anni dalla morte di una delle icone del cinema hollywoodiano più amate di sempre: Humphrey DeForest Bogart, che con la sua inconfondibile fragilità è entrato a far parte dell’ immaginario collettivo, anche a distanza di anni.

Se vi chiedessero di immaginarvi un uomo vestito con un impermeabile da detective con la sigaretta in bocca o in smoking bianco, la vostra mente ripercorrerebbe le immagini di Bogie. Occhi vitrei velati da una leggera malinconia, modi di fare teneramente duri che ripercorrono le crepe della sua fragilità, artefice del suo successo. Eppure il Bogart della vita reale non era poi così diverso da quello dei film: uomo tutto d’un pezzo dal carattere duro e dal cuore morbido, con tanti segni dolorosi alle spalle, tra cui una lunga ed estenuante gavetta, racchiusi in una corazza impenetrabile e difficile da scalfire.

Rimembrando tra i ricordi è lì, vestito con i panni molto sofferti del Rick Blaine di Casablanca, in quelli sfacciati e prepotenti di Sam Spade del Il Mistero del falco o del Philip Marlowe del Grande Sonno. Ah, ed anche quelli garbati e raffinati del Larry Larrabee di Sabrina, molto scomodo per il povero Bugie, ma perfetto ed impeccabile nella sua versione. Ed ancora, eccola lì la sua immagine, il suo volto, raffigurato in una delle bellissime foto con Lauren Bacall: una lady in carne ed ossa, di cui solo uno come Bogie poteva innamorarsi.

Borgart e la sua faccia da duro. Bogart e la sua celata fragilità hanno messo al mondo dei personaggi classici e modernissimi al tempo stesso, in grado di raccontare le illusioni della New Hollywood, senza mai lasciarsi soffocare dall’onda. Uomo distinto, tutto d’un pezzo, perché quelle crepe nell’anima gli sono costate care, e lo hanno trasformato in un duro, in uno forte, in un modello universale. E poi se il grande Woody Allen lo ha ribattezzato come stereotipo dell’uomo nevrotico dell’età contemporanea..un motivo ci sarà!

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