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Sherlock 4, la spiegazione ufficiale del finale shock del primo episodio

La quarta stagione di Sherlock, crime drama britannico basato sulle avventure dell’investigatore di Baker Street Sherlock Holmes, è disponibile su Netflix a partire da lunedì 2 gennaio 2017. Il co-creatore della serie tv Steven Moffat ha spiegato il finale shock del primo episodio, intitolato “The Six Thatchers”. Attenzione agli SPOILER…

Il momento che tutti gli appassionati di Sherlock aspettavano è arrivato: la quarta stagione del celebrato crime drama britannico basato sulle avventure dell’investigatore Sherlock Holmes è arrivata finalmente anche su Netflix il 2 gennaio 2017. Il primo episodio, intitolato “The Six Thatchers”, ha sconvolto i fan con un finale a sorpresa. Non proseguite oltre se non volete spoiler su quanto accaduto nell’Episodio 1 di Sherlock 4…

Nel finale dell’episodio d’esordio della quarta stagione di Sherlock, Mary Watson – la moglie del Dottor John Watson (Martin Freeman), interpretata dall’attrice Amanda Abbington – è rimasta uccisa colpita da un proiettile, originariamente destinato a Sherlock Holmes.

Il co-creatore di Sherlock, Steven Moffat, ha spiegato il finale shock del primo episodio della quarta stagione ai microfoni di ‘Entertainment Weekly’: “Nessun giochetto, è morta davvero. (…) Sherlock Holmes è basato su Sherlock e il Dottor Watson. La formula col trio è stata divertente, ma non funziona nel lungo periodo. Io e Mark Gatiss (l’altro creatore di Sherlock, n.d.r.) non abbiamo l’illusione di conoscere la storia meglio di Sir Arthur Conan Doyle. Siamo tornati al format più tradizionale e famoso. (…) Mary Watson ha salvato il suo amico, senza riflettere troppo sul suo gesto”. E alla domanda se il messaggio postmortem di Mary Watson “Save John” significasse di proteggere il dottor John Watson ora che lei è scomparsa, Steven Moffat ha risposto: “Sì, ma approfondiremo la questione nel prossimo episodio”. Infine, l’avvertimento su altre possibili morti ‘eccellenti’ nelle prossime puntate: “Può accadere qualsiasi cosa a qualunque personaggio. Possiamo dire che non potremmo fare Sherlock Holmes ed il Dottor Walson senza Sherlock e Watson, ma nessuno è al sicuro”.

Photo Credits: Twitter

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Stefano D'Alessio

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