George Michael, la sua vita in un documentario, “A different Story”

George Michael è morto durante la notte di Natale nel 2016. Il suo essere stato icona di un mondo che cambia era già stato celebrato nel 2004 con un documentario “A Different Story”.

Oggi vi vogliamo riproporre un documentario che, alla sua uscita è passato piuttosto in sordina, ma che in un giorno come questo costituisce memoria storica di un personaggio che ha rivoluzionato nuovamente la musica degli anni ’80 e che ha rappresentato un simbolo per tutta la comunità LGBT, stiamo parlando di George Michael. Il fondatore degli Wham! è morto nella notte di Natale 2016 per problemi cardiaci nella sua residenza di vacanza delle campagne inglesi. Secondo i familiari avrebbe avuto una morte serena, forse più di quella che era stata la sua vita. Icona sexy femminile prima e poi simbolo dell’emancipazione del mondo LGBT, dopo il suo coming out del 1998. Nel corso della sua carriera quarantennale ci ha regalato brani indimenticabili come Last Christmas (qui l’omaggio in un film in italiano), Freedom, Wake Me Up Before You Go e molti altri. Negli ultimi 15 anni ha avuto problemi con la legge, con gli stupefacenti e anche di salute a causa di una grave polmonite che lo ha costretto al ricovero ed alla rianimazione. Nel 2004 esce il lungometraggio “George Michael, A different story” per la regia di Southan Morris e nel cast moltissimi nomi noti del mondo della musica a partire da Elton John, Boy Jeorge, Mariah Carey e Sting.

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Il documentario più che essere una memoria storica è una vera e propria confessione nel quale onestamente il cantante si mette a nudo per raccontare davvero sè stesso. George Michael parla sinceramente di se stesso, della sua vita e della sua carriera in questo interessante documentario. Ci racconta dei suoi alti e bassi, dai suoi modesti inizi nello Hertfordshire, fino alla fama raggiunta con i Wham!, proseguita poi con la superstellare carriera solista, interrotta dalle battaglie legali con la sua casa discografica e dallo scellerato incidente ai bagni pubblici. Riuniti in un’intervista davanti alla videiocamera per la prima volta in 22 anni, Michael e il suo partner dei Wham!, Andrew Ridgeley, discutono insieme del loro lavoro e del concerto d’addio della band. Michael prosegue poi raccontandoci del suo successo solista fino a diventare un’icona pop con gli hit “Faith”, “Listen Withaout Prejudice”, “Older” e “Patience”. Catapultato al vertice dello star system, George ci racconta gli effetti di tutta questa celebrità sulla sua vita e sulle difficoltà a trovare un nuovo equilibrio personale. Ci parla apertamente e francamente del suo amante brasiliano, Anselmo, e della fine tragica di questa storia con la morte per Aids di Anselmo. Uno dei momenti più toccanti e per lui terribili fu la partecipazione al concerto tributo per Freddie Mercury proprio mentre Anselmo stava morendo. Le testimonianze dei suoi colleghi contribuiscono a creare un affresco intimo e intrigante del personaggio Michael.

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