Il prossimo 4 gennaio uscirà nelle sale italiane il film tratto dal celebre videogioco Assassin’s Creed con Michael Fassbender e Marion Cotillard, ecco la recensione in anteprima.
Per forza di cose un film basato sul videogioco Assassin’s Creed non poteva che essere un action movie, la storia di base è quella classica della lotta degli Assassini contro i Templari, ma l’episodio raccontato nel film esula da quelli che più di 3 milioni di giocatori hanno vissuto seguendo le avventure dei vari protagonisti che si sono avvicendati nel corso degli anni a partire dalla prima uscita del videogioco nel 2007. Come ha sottolineato il responsabile del marketing del film, che per anni ha seguito anche la lavorazione alla UBISOFT del game, ormai Assassin’s Creed non è più un’esclusiva del mondo del game, ma ormai è un vero e proprio brand che attraversa numerose fasce d’età (si va dai 18 ai 45 e più anni) e che ha avuto un ottimo riscontro sia con il merchandising, che con la vendita dei libri. Nel nostro Paese hanno raggiunto la quota del bestseller. La realtà è che il film va oltre il videogioco. La trama segue sulle linee generali la storia conosciuta dal pubblico: segnato da una tragedia in tenera età, Cal Lynch (Michael Fassbender) è un galeotto in attesa dell’esecuzione, quando gli capita un’inattesa seconda possibilità grazie ai misteriosi uffici delle Abstergo Industries. Attraverso una tecnologia rivoluzionaria possono sbloccare le memorie genetiche contenute nel suo DNA; così Cal viene inviato indietro nel tempo, nella Spagna del XV secolo. Lì rivivrà le esperienze del suo antenato, Aguilar de Nerha, un membro di una società segreta nota come gli Assassini, che combattono per proteggere il libero arbitrio dalla sete di potere dell’Ordine dei Templari.Trasformato dal suo stesso passato, Cal comincia ad acquisire le conoscenze e le abilità fisiche necessarie per rovesciare l’opprimente organizzazione dei Templari ai giorni nostri.
I protagonisti del film sono interpretati da il candidato al Premio Oscar Michael Fassbender (X-Men – Giorni di un futuro passato, 12 anni schiavo) e dal Premio Oscar Marion Cotillard (Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno, La Vie en Rose) e distribuito in Italia dalla 20th Century Fox. La direzione è affidata Justin Kurzel, già regista di Macbeth, ma acnhe il resto del cast vede nomi importanti come Jeremy Irons, Brendan Gleeson, Charlotte Rampling.
Il film ha tutte le caratteristiche del film di azione e di avventura, sono presenti moltissimi combattimenti e le tipiche attività del Parkour. A questo proposito ci sono due curiosità da sapere: Michael Fassbender ha eseguito molte delle scene di stunt in prima persona grazie ad un enorme allenamento. Anche il pericolo era reale: la produzione ha girato sul tetto di una chiesa vecchia di 500 anni a La Valletta, la capitale di Malta, in alcuni casi assicurando le funi di sicurezza degli stuntmen a un intonaco centenario, sperando che tenesse. “Percepire un senso di pericolo in questa scene, un senso di realismo, dà una boccata d’ossigeno al film.” -dice Kurzel– “Lo sforzo nel girare molte riprese dal vivo rende l’esperienza cinematografica molto più coinvolgente.”
Mai troppo timido da rifiutare una sfida attoriale, il protagonista Fassbender ha eseguito molti dei suoi stunt. “Ha funzionato moltissimo.” -dice Kurzel- “Si è allenato tantissimo, la lavorato sul Parkour, ha fatto un sacco di sequenze di combattimento. Penso che sia qualcosa che lo attratto molto nel girare questo film, l’idea di essere particolarmente coinvolto nella fisicità del suo personaggio nell’epoca passata.”
“Mi sono allenato ogni mattina prima del lavoro, potenziamento e rafforzamento.” -dice Fassbender– “E poi anche un po’ di addestramento Parkour, che è fondamentale nel gioco e che quindi è stato molto importante fare bene. Per quanto riguarda la tecnica di combattimento di Aguilar, la sua arma preferita sono le lame da polso, quindi tanto combattimento corpo a corpo e molti movimenti a tagliare e affondare. Non volevamo che le cose fossero troppo perfettine, quindi abbiamo ricercato un elemento di disordine e cattiveria. Così in certi momenti è tutto molto bello e stilizzato, ma in altri è molto viscerale, brutto e confuso, ci si basa su movimenti istintivi e improvvisazione”.
La seconda curiosità del film è che Il salto della fede, la mossa distintiva del protagonista di Assassin’s Creed, è stato realizzato davvero. Non da Fassbender ovviamente, ma da un super stuntman Damien Walters, ginnasta, corridore e stuntman di fama, che ha affrontato la sfida di realizzare una caduta libera da più di trentacinque metri d’altezza.
Il film all’inizio si sofferma lentamente sulle vicende del protagonista da giovane, cercando di far capire chi egli sia realmente. Il ritmo della narrazione continua ad accelerare vorticosamente fino alla fine, facendo restare il pubblico con il fiato – forse un po’ troppo – sospeso. Gli effetti speciali ricordano molto la grafica originaria del gioco, così come le sequenze dei combattimenti e delle fughe in giro per i tetti della città spagnola.Così come nel gioco i dialoghi sono poco nutriti e si dà molto rilievo alla lotta tra bene e male. Forse si poteva approfondire maggiormente la psicologia di tutti i personaggi, invece di lasciarla solo intuire. Quello che possiamo dire è che in questo film si è cercato molto di fare un progetto che cercasse di conciliare sia chi conosce bene le atmosfere e le avventure del mondo Assassin, ma anche per appassionare spettatori che ancora non conoscono l’universo del game. Forse proprio modo di raccontare avrebbe potuto osare un po’ di più a livello di sceneggiatura, anche in onore alle epiche gesta del protagonista. Gli effetti speciali non risultano mai troppo “finti” e si vede l’accuratezza nel voler ricreare delle scene di qualità in vecchio stile, che però aumentano la drammaticità delle scene. Ottime scelte sono state fatte in ambito fotografico e scenografico con paesaggi e ambientazioni che contribuiscono a creare l’effetto stupore nello spettatore. Comunque questo potebbre essere solo il primo film di una trilogia, secondo le dichiarazioni di Fassbender (leggi qui l’articolo completo) .
Credits photo ufficio stampa