Al Roma Fiction Fest 2016 – Decima edizione – è stata presentata in concorso come unica fiction italiana Di Padre in Figlia con protagonisti Alessio Boni, Stefania Rocca, Cristiana Capotondi e Matilde Gioli.
Come Fiction Italiana in Concorso al Roma Fiction Fest 10 è stata presentata Di Padre in Figlia, una serie prodotta da Bibi Film per Rai Fiction per la regia di Riccardo Milani ed il soggetto della grande Cristina Comencini (ne avevamo già parlato qui). La storia narrata è quella di un divario generazionale nell’Italia post bellica legata alle tradizioni culturali e al boom economico degli anni ’60. Il difficile percorso dell’emancipazione femminile in Italia dal 1958 al 1980 viene vista attraverso le vicende di una famiglia patriarcale veneta proprietaria di una distilleria. Tra conflitti e ribellioni, il poter della figura paterna il potere viene conquistato dalle tre figlie che hanno coltivato desideri di libertà, indipendenza e amore. Sono presenti tutti i chlichè noti dell’epoca: il padre-padrone che passa il suo tempo in una casa di piacere fino all’avvento della Legge Merlin che impone la chiusura di questo tipo di attività. Un padre che desidera il “figlio maschio” per lasciargli le redini della sua azienda convinto che “le femmine di grappa non ci capiscono nulla”. Alessio Boni si trova nei panni di un uomo senza morale e senza scrupoli, legato alla sua attività più che ad ogni altro sentimento familiare.
Un uomo che si trova a scontrarsi con il carattere della moglie, interpretata da Stefania Rocca, una donna che in virtù di un buon matrimonio ha sacrificato il suo amore di gioventù. Poi ci sono le figlie. La maggiore è interpretata da Cristiana Capotondi ed è la classica “brava ragazza” che nonostante desideri più di ogni altra cosa l’approvazione del padre, decide di coltivare i suoi sogni e di iscriversi alla facoltà di chimica presso l’università di Padova. La figlia mezzana (Matilde Gioli) è invece una ragazza più moderna, senza tabù e che vuole fare la ballerina classica e che deve prendere una decisione morale molto sconveniente per l’epoca. Senza ombra di dubbio però una delle figure più interessanti è quella affidata a Francesca Cavallin: lei è una prostituta che si è dovuta inventare una nuova vita dopo la chiusura delle case di piacere e che, nonostante abbia messo su un’attività di successo, ancora viene etichettata ed esclusa per la sua precedente professione. La fiction andrà in onda prossimamente sui canali Rai.
Credits photo uff stampa