In anteprima vi raccontiamo qualcosa in più su Miss Peregrine e La Casa dei Ragazzi Speciali, un film – presumibilmente il primo di una trilogia – che possiamo definire la consacrazione del “nuovo” Tim Burton.
Il 15 dicembre uscirà nelle sale il nuovo film di Tim Burton, Miss Peregrine e La Casa dei Ragazzi Speciali, tratto dall’omonimo romanzo di Ransom Riggs. La storia è quella di Jake che sulle tracce di alcuni indizi collegati a un mistero che attraversa epoche diverse e realtà alternative e soprattutto legato alla sua famiglia, scopre un rifugio segreto noto come “Casa dei ragazzi speciali di Miss Peregrine”. Approfondendo la conoscenza delle persone che vi abitano e scoprendone le insolite abilità, il ragazzo si rende conto che la sicurezza è un’illusione e il pericolo è in agguato sotto forma di potenti nemici nascosti. Jake deve capire non solo che cosa è reale e di chi può fidarsi, ma anche chi lui sia veramente.
Il cast vede nomi eccellenti, possiamo citare Eva Greene nel ruolo di Miss Peregrine, che per altro aveva già recitato in un cast di Tim Burton nel lungometraggio Dark Shadows, nel quale interpretava la perfida strega. Ma non solo: Judy Dench, Samuel L. Jackson e Rupert Everett. Il protagonista è Asa Butterfield che dagli amanti delle serie Tv viene ricordato come giovane Mordred in Merlin, ma molto più noto per il film Il Bambino con il Pigiama a Righe e Hugo Cabret. Nel complesso il film è molto gradevole, la storia è – come nelle più classiche tradizioni di Tim Burton – un misto tra sogno e realtà a cui manca tuttavia quello che è il segno distintivo della versione “classica” di Tim Burton stesso, continuando in un percorso molto più simile a quello già visto in Big Eyes del 2014.
In Miss Peregrine e La Casa dei Ragazzi Speciali, le atmosfere noir non sono più le protagoniste, non sono più parte integrante del personaggio, ma come nella più classica delle fiabe, sono le antagoniste sempre presenti e minacciose durante tutto il corso del film. Ogni volta, parlare di un film di Tim Burton è sempre infilarsi in una delle sue foreste abitate da strane creature e mostri di ogni sorta, anche se siamo lontanissimi dal regista che ha diretto Sweenie Todd . Nel complesso la sceneggiatura è molto buona, i personaggi sono descritti in maniera esemplare e proprio ognuno di essi rappresenta il fatto che essere “diversi” vuol dire essere speciali. La bellissima lezione del “in ognuno di noi c’è qualcosa di speciale anche se non lo vediamo” è significativa in un periodo storico dove si tende alla massificazione e all’omologazione.
Le dinamiche dei personaggi sono peculiari come la loro stessa essenza: Jake è un ragazzo “normale” che scopre in una sua presunta follia una caratteristica molto positiva ed utile per la sua comunità. Miss Peregrine è una figura magica come un misto tra una madre coraggio, una “Signorina Rottermeyer” e una Mary Poppins, tutto rivestito in salsa gotica. Barron è cattivo, senza scrupoli, ma è il personaggio più dotato di ironia di tutto il film. La volatile Emma è una principessa che vive in una concretezza malinconica, la focosa Olive è la più sensibile e il “macho” Enoch si dimostra capace di far vivere le cose inanimate, ma incapace di capire cosa ha intorno. Nonno Abe è quello che forse tutti vorremmo, più del nonno di Heidi, mentre Frank, il padre di Jake è lo stereotipo dell’uomo che non guarda oltre il suo naso – il classico babbano per dirla con J.K. Rowling – e che volontariamente decide di non vedere il mondo speciale intorno a sè. Solo alla fine si accorgerà che “c’è qualcosa che non quadra”.
“Siate diversi, assecondate la vostra natura” è il messaggio che viene mandato in ogni momento del film. Miss Peregrine è una di quelle opere che potrebbe far storcere il naso agli amanti dello stile burtoniano classico, che mai come in questa occasione – più che in Alice In Wonderland e Big Eyes – mantiene un’aderenza alla realtà che, nel caso del regista che ci abituato ad uno stile gotico molto più marcato, può lasciare un po’ perplessi. Ad ogni modo Miss Peregrine e La Casa dei Ragazzi Speciali è un buon film, con una narrazione molto accurata nei dettagli – alle volte un po’ lenta – e qualche elemento dissonante in stile steampunk, ma è consigliato a chi, anche da grande, vuole fare un viaggio verso nuovi e fantastici mondi. Voto complessivo 3/5.
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