Il 2 novembre 1975 veniva assassinato ad Ostia Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, giornalista, regista, sceneggiatore e drammaturgo. A 41 anni dalla sua morte, dopo un’istanza presentata dalla famiglia, la Procura di Roma potrebbe riaprire le indagini sull’omicidio.
Quarantuno anni esatti; tanto è passato dal giorno della morte di Pier Paolo Pasolini, assassinato all’Idroscalo di Ostia in circostanze ancora misteriose all’età di 53 anni. A distanza di così tanto tempo, alla luce dell’istanza presentata dalla famiglia del poeta, scrittore, giornalista, regista, sceneggiatore e drammaturgo che presto sarà all’attenzione del pm Francesco Minisci, la Procura di Roma potrebbe riaprire le indagini sull’omicidio.
Il pm è lo stesso che, circa un anno fa, ha chiesto ed ottenuto dal gip l’archiviazione del procedimento avviato nel 2010, che riguardava alcuni profili genetici individuati su alcuni reperti che appartenevano a persone sospettate di essere sul luogo dell’omicidio oltre a Pino Pelosi, all’epoca dei fatti 17enne, unico condannato per la morte del regista di Accattone e Mamma Roma (per citare solo due dei titoli più importanti della sua filmografia). Gli accertamenti hanno individuato delle tracce di Dna senza però riuscire a ricavare né la paternità né la collocazione temporale.
Secondo le parole dell’avvocato Stefano Maccioni, legale di Guido Mazzon (cugino di Pier Paolo Pasolini), riportate da ‘Il Fatto Quotidiano’ “è stata trovata una traccia di Dna integro sulla maglia che indossava Pelosi quando Pasolini è stato ucciso a Ostia, la notte tra il primo e il 2 novembre 1975. È una traccia biologica evidente che certifica la presenza di un terzo uomo quella notte oltre allo scrittore e Pino Pelosi”. Prosegue Maccioni: “La dottoressa Marina Baldi (genetista forense, n.d.r.) ritiene che la Procura potrebbe restringere il campo di azione utilizzando la Next Generation Sequencing, tecnica che permette l’associazione di alcuni assetti genetici con alcune caratteristiche fisiche, come colore degli occhi, della pelle, dei capelli ed alcuni tratti somatici, indagando nell’ambito della criminalità romana dell’epoca”.
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