Il popolare attore Lino Banfi si confessa a Il Giornale: “Alla mia fine non ci penso. Ho parlato con chi di dovere e mi ha detto che 8-9 anni al massimo di proroga me li dà. Ogni tanto però penso di far morire Nonno Libero. Immaginatevi lo share!”. E lancia la proposta a Checco Zalone.
A 80 anni compiuti, Lino Banfi si gode il successo di Un Medico in Famiglia e, a Il Giornale, traccia un bilancio della sua lunga carriera ricca di risate ed emozioni: “Io alla fine non ci penso. Per quello c’è mia moglie, che me lo ricorda tutte le sere: ‘Ma perché dobbiamo morire? E’ umido là sotto’. E io le rispondo che metteremo il riscaldamento. Ho parlato con chi di dovere e mi ha detto che 8-9 anni al massimo di proroga me li dà. Ogni tanto, però, penso di far morire Nonno Libero. Immaginatevi lo share della puntata che inizia col mio funerale…”.
Banfi ritorna con la mente all’epoca della commedia sexy all’italiana: “Io li chiamo film didattici, in cui ho fatto anche carriera. Da bidello sono finito preside. L’attrice di cui conservo il ricordo più bello è sicuramente Laura Antonelli, per cui ho provato vero amore. L’ho confessato proprio sulla bara, al funerale. Ricordo anche Edwige Fenech, che è un’amica. Un po’ ci stavo male nel leggere le critiche dell’epoca, poi ci scherzavo su. Scrivevano che erano film sporchi ma erano pulitissimi: le attrici facevano 4 o 5 docce in ogni film. Era pieno di giornalisti che io chiamo pentiti, vedevano i miei film di nascosto e si divertivano, Ma mi sono preso le mie rivincite”.
Una menzione speciale va a Tarantino, suo grande estimatore: “Lui mi ha fatto tante feste quando mi ha incontrato, promettendomi pure un ruolo in un suo film. Come Fellini non si fece in tempo”. La chiosa dell’intervista, però, è dedicata a Checco Zalone: “Lo adoro. Il mio sogno sarebbe fare un film con lui, io il padre, lui il figlio. Come Sordi e Verdone“.
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