Abbiamo intervistato un volto nuovo della tv italiana, Leonardo Santini, che interpreterà il professor Nicola Gardini, una new entry della fiction Un Medico In Famiglia, giunta ormai alla 10 stagione.
Chi è Leonardo Santini? Come sei arrivato alla recitazione?
Il mio è un percorso lunghissimo. Mamma e papà recitavano. I miei primi passi nel mondo del teatro sono stati intorno ai 10 anni, si può dire che il teatro sia stato la mia seconda casa. Mia madre, che fa ancora l’attrice, mi portava spesso alle prove. Ho iniziato il teatro a Bologna (ndr – sua città di origine) in una compagnia dialettale. Per il grande schermo ho avuto un piccolo ruolo in un film girato nella provincia di Modena, dove interpretavo un ragazzo che entrava in seminario. Da quell’esperienza un’agenzia di Bologna ha iniziato a seguirmi. Poi ho fatto uno dei miei primi lavori con Pupi Avati.
Quali sono stai i tuoi primi passi?
Ho deciso di studiare recitazione abbastanza tardi, all’inizio la prendevo come un gioco. Capii che sarebbe stata la mia vita quando mi iscrissi ad un corso di recitazione a Bologna. Devo molto ad un’insegnante che mi incitò di continuare. Per lei avevo la giusta sensibilità e attitudine per questo mestiere. Quindi iniziai a frequentare scuole, corsi e stage, cercando di apprendere quanto più possibile della figura figura dell’attore.
Quale ambito della recitazione ti appassiona di più?
Il cinema. Amo la recitazione asciutta che prediligo a quella teatrale, sebbene abbia continuato a recitare anche sul palcoscenico.
Come sei arrivato a Un Medico in Famiglia?
Devo tutto alle persone che hanno creduto io potessi interpretare Nicola Gardini.
Ci vuoi raccontare il tuo personaggio?
Certamente! Nicola Gardini è un giovane professore, molto attento alle dinamiche che avengono nella sua classe. È un docente che ha passione per l’insegnamento e ama stare con i ragazzi. Gli stanno molto a cuore i loro interessi, quello che vorranno fare da grandi, ma anche le situazioni che si generano tra di loro. Una sorta di fratello maggiore, che cerca di indirizzare questi giovani verso una realtà concreta. Tentando di svezzarli un po’. Legherà in particolar modo con Agnese con la quale condivide la passione della fotografia, che lui cerca di alimentare ed allo stesso tempo, di farle capire quali sono i limiti di una passione così forte come quella di Agnese.
Quindi Nicola è sensibile, disciplinato e amante della fotografia: quanto c’è di Leonardo Santini in Nicola Gardini?
Sicuramente c’è molto di me in questo personaggio. Ho sostituito le mie passioni con la fotografia, cercando di prendere spunto anche dal mio vissuto. In famiglia ho appassionati di fotografia e ho rubato un po’ da loro. Tra i tratti che ci accomunano c’è la sensibilità che nella fiction si nota soprattutto nei confronti di Agnese.
Nella fiction hai dovuto recitare con dei ragazzi, com’è lavorare con loro?
È stato molto interessante: fuori scena abbiamo legato molto. Mi trovo davvero bene con loro. Di certo ha giovato il fatto che io abbia lavorato molti anni con i giovani nei campi estivi. Ho sempre avuto contatti con gli adolescenti, quindi ho trovato questa esperienza molto piacevole, sia con Agnese che con Tommy.
Ci puoi anticipare qualcosa?
Il rapporto con Agnese si svilupperà in maniera non così scontata come si potrebbe aspettare.
Come ti sei trovato con gli altri membri del cast?
Non posso non parlare di Lino Banfi. Il mio primo ciak di Un Medico in Famiglia è stato con lui. È un professionista incredibile… a fine riprese è venuto da me a farmi i complimenti, non riuscivo a crederci! Anche con Paolo Sassanelli si è creato un bel rapporto. Mi ha aiutato tanto, è uno degli attori che in assoluto mi piacciono di più, non solo del panorama italiano.
Prima hai accennato al fatto che il cinema è la tua passione, progetti futuri? Sogni di recitare per un regista in particolare?
Credo di avere delle caratteristiche che mi indirizzerebbero verso un genere di cinema in particolare, ma devo dire che in teatro ho interpretato ruoli anche comici. E spesso mi è stato detto che avrei delle corde anche in quella direzione. Ma ho lavorato molto più spesso su ruoli malinconici. Non ci sono registi in particolare con i quali vorrei lavorare, ma stimo moltissimo Virzì. Amo i film che raccontano le dinamiche familiari come quelli di Virzì o Lucchetti. Mi piacciono le storie forti che vanno in profondità nelle dinamiche, ad esempio, tra parenti o tra innamorati. Questi registi riescono a sviscerare bene queste tematiche…
Abbiamo intervistato Marta Zoe Poretti, critica cinematografica, che ci ha regalato un ampio spettro del…
Heath Ledger è morto esattamente come oggi 18 anni fa, proprio per questo sui social…
Roberto Ricci ha scritto Cinema Assassino per Le Mezzelane, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo…
Il mondo dell'horror invade l'animazione e prende a soggetto personaggi che hanno fatto la storia.…
Perfect Days è una perfetta parabola della vita in pieno stile Wim Wenders che stupisce…
L'associazione culturale Visioni_47 lancia tre nuovi corsi di cinema per raccontarci questo mondo. Gli argomenti…