Sarà Marco Giallini a vestire i panni del vicequestore Rocco Schiavone, personaggio nato dalla fantasia dell’attore, regista e scrittore affermato Antonio Manzini.
Rocco Schiavone è un vicequestore romano mandato per punizione ad Aosta. Ha un carattere difficile, fuori dagli schemi ed è utilizzatore di droghe leggere. La fiction è prodotta da Cross Production, verrà girata tra Roma e la Valle d’Aosta ed andrà in onda su Rai Due a fine 2016. Dietro la macchina da presa ci sarà Michele Soavi, con una sceneggiatura scritta da Antonio Manzini, Eleonora Fiorini e Maurizio Careddu. Sono previste sei puntate che racconteranno i quattro romanzi (Pista Nera, La Costola di Adamo, Non è Stagione, Era di Maggio) e due racconti. Il cast ancora non è stato completamente svelato, ma è sicuro che accanto a Giallini, vedremo Christian Ginepro (Che Dio Ci Aiuti), e Luca Seta, protagonista di molte fiction, tra le quali “Un Posto Al Sole” e “Don Matteo 9”.
Questo il commento di Giallini: “Rocco Schiavone è un uomo abbastanza stanco, un po’ stanco della vita che fa, della vita in generale. Ha avuto parecchie disgrazie, però è ironico a suo modo, molto ironico e molto impulsivo. Insomma credo di avere parecchie cose in comune con lui”
Queste, invece, le parole dello scrittore e sceneggiatore Antonio Manziani: “Mi piaceva l’idea di portare ad Aosta un romano che non conoscesse la città. Un personaggio che non sapesse nulla dei posti di montagna, di una regione lontana culturalmente e spiritualmente da Roma. Rocco Schiavone ad Aosta, infatti, è un pesce fuor d’acqua. È un romano nato a Trastevere che non ha mai visto una montagna e che per punizione viene “spedito” in un posto a lui completamente sconosciuto”.
Molti si chiedono che i protagonista della fiction sarà lo stesso dei romanzi, a queste domande Manziani risponde: “Molti lo odieranno, perché non è un personaggio di facile digestione, però basta imparare a conoscerlo. Se si ha voglia di conoscerlo poi ci si renderà conto che, come tutti noi, ha tante sfaccettature. Nessuno è buono o cattivo “tout court”, siamo tutti molto più complessi. Forse è un po’ finita l’epoca in cui i personaggi sono tutti bianchi o tutti neri”
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