È il sito Variety a riportare la notizia che Akiva Goldsman è stato ingaggiato dalla 20th Century Fox per scriverne la sceneggiatura del film, tratto da romanzo del 1954, Abissi d’Acciaio (Caves of Steel), scritto da Isaac Asimov.
Lo sceneggiatore non è la prima volta che lavora ad uno script di un libro di Asimov, uno dei massimi autori della letteratura fantascientifica, avendo già lavorato ad Io, Robot. Il romanzo appartenente al ciclo dei Robot. Essenzialmente è una detective story e chiarisce un’idea di Asimov: la fantascienza è un ingrediente che può essere applicato ad ogni genere letterario. La storia è ambientata in un lontanissimo futuro e vede protagonisti il detective Elijah Bailey e il robot R. Daneel Olivaw. Insieme, nonostante la diffidenza di Baley nei confronti dei robot, i due detective dovranno affrontare e risolvere il caso dell’omicidio di un Ambasciatore degli Spaziali, prima che la sua morte si trasformi in un incidente diplomatico intergalattico che potrebbe portare ad un conflitto fra terrestri e spaziali.
L’aspetto centrale del romanzo è la dicitomia tra l’umano Elijah e Daneel il robot umanoide. Asimov usa il robot per prendere in esame la natura umana. Mentre si sta confrontando con un – come direbbe Umberto Eco – “Apocalittico” che ha paura che i robot soppianteranno gli esseri umani, Baley capisce che i robot umanoidi sono delle perfette imitazioni dell’essere umano, ma non potranno mai essere come gli uomini poiché la loro natura di macchine li priva della possibilità di capire l’arte, la bellezza o lo stesso concetto di Dio. Concetti non esprimibili mediante equazioni matematiche. Nonostante tutto, nella scena conclusiva, R. Daneel mostra un senso di moralità. Capisce infatti che l’assassino deve essere trattato con indulgenza, realizzando che la distruzione del male è meno desiderabile della conversione del male in bene.
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