Dopo la sua opera prima, “Lo Chiamavano Jeeg Robot” acclamato dalla critica e dal pubblico, Gabriele Mainetti è proiettato su un nuovo film, “Io e Nicola Guaglianone siamo già al lavoro, pensando al secondo film” queste le sue parole. Se il suo “secondo genito” si rivelasse il seguito di “Jeeg”, ci troveremmo di fronte all’inizio di un nuovo genere cinematografico: il “Marvel Spaghetti”!
Già in passato il 40enne regista si era confermanto intenzionato a proseguire le avventure di Enzo Ceccotti (il protagonista di Jeeg): “se troveremo una storia altrettanto forte, lo faremo, sennò “non se pò fà”, perchè Enzo deve avere una profondità e un conflitto morale importante, altrimenti si “scarica” e vai a capitalizzare qualcosa che non è giusto, non voglio che mi dicano “era meglio il primo”, dev’essere più bello il secondo del primo. Se riusciamo a fare questa cosa e ci sforziamo, lo facciamo”.
La dichiarazione di essere già al lavoro sul suo secondo film lancia quindi degli interrogativi: sarà il seguito di “Lo Chiamavano Jeeg Robot”? sarà un nuovo film sui “Super-antieroi” italiani? O Mainetti cambierà completamente genere? Al momento il regista lavora al progetto di cinema collettivo Edison For Nature con Andrea Segre, ma presto ne sapremo di più.
Il pubblico che ha amato Jeeg, vuole sapere come procede la vita di Ceccotti. È entrato, finalmente, nel ruolo di supereroe? Del resto il primo film è stato solo un “Le Origini”. Dall’altro sarebbe fantastico vedere un altro supereroe in azione, magari in un’altra città, un po’ come succede nel film americani di Superman a Metropolis e Batman a Gotham City. E perchè no, ancora più interessante, sarebbe vederli prima o poi interagire in una pellicola stile Avangers, con tutti i supereroi italiani insieme per combattere un’unica minaccia. Stiamo sognando? Può essere, ma del resto chi avrebbe scommesso su un film italiano sui supereroi? E chi per giunta avrebbe detto che questo film sarebbe stato tra i vincitori dei David di Donatello, Ciak d’oro, Globi d’oro, e tra i favoriti per i Nastri d’Argento? Speriamo solo che Mainetti abbia trovato una storia abbastanza forte.
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