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Globi d’oro, ennesimo trionfo per “Perfetti sconosciuti” e “Lo chiamavano Jeeg Robot”

Gli ultimi “Globi d’Oro”, riconoscimenti con cui l’Associazione della stampa estera premia ogni anno il cinema italiano, sembrano essersi allineai con i “Ciak d’Oro”, decretati invece dal settimanale ciak, esperti del settore e lettori. Segno che la commedia di Paolo Genovese e il “superhero” all’italiana di Gabriele Mainetti hanno lasciato il segno.

Continua inarrestabile il successo delle due pellicole più gettonate dell’anno, “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese e “Lo chiamavano Jeeg Robor” di Gabriele Mainetti: probabilmente arriverà sino ai Nastri d’Argento, la cui consegna è prevista a Taormina per il prossimo 2 luglio.

La stampa estera si è dimostrata d’accordo con quella italiana premiando a Palazzo Farnese con i Globi d’Oro i due film e i loro protagonisti. In apertura, dopo l’omaggio a Ettore Scola, Paolo Genovese, con in mano il Globo d’Oro per “Miglior commedia”, ha ricordato il maestro dichiarandosi felice per i commenti che hanno paragonato la sua commedia a quelle tipiche del grande cineasta scomparso.

Poi sono arrivate le altre statuette: “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha vinto quella per “Miglior film dell’anno”, secondo la motivazione, “per essere riuscito a mettere a confronto il mondo coriaceo della periferia romana conla carica esplosiva della science fiction”.

E’ stata la pellicola di Piero Messina “L’attesa” a portarsi a casa quella per “Miglior opera prima”, per “aver creato un’atmosfera fatta di poesia pura e splendide riprese”.  La giovanissima Ondina Quadri ha guadagnato il Globo d’Oro per il suo ruolo di “Arianna” nell’omonimo film di Carlo Lavagna.

A Elio Germano il Globo d’Oro, per il personaggio di “Fausto” nel film di Claudio Cupellini “Alaska”. Dopo il “Ciak d’Oro” è arrivato anche il “Globo d’Oro” per Ivan Cotroneo che con il suo film “Il bacio” ha vinto nella sezione “Miglior Sceneggiatura”: il regista l’ha scritta insieme a Monica Rametta, anche lei premiata.

Carlo Crivelli si è portato a casa la statuetta dorata per la musica del film di “Sangue del mio sangue” di Marco Bellocchio, Valerio Ciriaci quello per “Miglior documentario” per “If only I were that warrior”.  Ancora Globi d’Oro: a Cristina K. Casini nella sezione “Miglior cortometraggio” per “Tra le dita” e a Fabio Zamarion per la fotografia del film di Giuseppe Tornatore “La corrispondenza”.

A fine cerimonia, consegnati i Globi d’Oro alla carriera a due dei personaggi tra i più amati del cinema italiano, Roberto Benigni e sua moglie Nicoletta Braschi, e il “Gran Premio della stampa” a “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi.

Photo credits: Stampaestera

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Stefania Fiorucci

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