Non è mancato praticamente nessuno al megaparty organizzato al Maxxi di Roma per i Nastri d’Argento. Sul red carpet, e poi mescolati tra la folla di festaioli, i protagonisti del cinema italiano e delle serie tv più in voga del momento. Grande emozione per la premiazione di Stefania Sandrelli con il Nastro d’Oro. Consegnate anche le statuette riservate ai “tecnici”. Appuntamento con il galà dei Nastri d’Argento al Teatro Antico di Taormina il prossimo 2 luglio.
C’erano Pierfrancesco Favino in forma smagliante e Valerio Mastandrea sempre gentile, spiritoso e “ragazzaccio”. C’erano Paolo Virzì con la bella moglie, l’attrice Micaela Ramazzotti, che si godevano una birra fresca e quattro chiacchiere con gli amici. C’erano Valeria Golino, ogni riccio un capriccio, Claudio Santamaria, con testa rasata e solo un ricciolo dietro tinto di rosso, il grande Peppino Di Capri, il più simpatico di tutti, in onore della commedia targata Filmauro “Natale col boss”. E poi Sonia Bergamasco, di rosso vestita, il marito Fabrizio Gifuni, Fiorella Mannoia con scollatura coperta di strass.
C’erano davvero tutti a quella che più che un anticipo di premiazione dei Nastri D’Argento è stata una megafesta. Sul red carpet hanno sfilato anche Greta Scarano, Marco D’Amore, Vittoria Puccini, Petro Valsecchi, Paolo Genovese, Giulio Berruti, il più richiesto per un selfie. C’erano giornalisti di settore, “socialite” capitolini e belle donne: la folla delle grandi occasioni cinematografiche riunita per celebrare i protagonisti del cinema italiano e quei personaggi che quest’anno, più di ogni altro, si sono distinti nelle categorie artistiche e tecniche.
La prima a ricevere un premio, invitata sul palco con grande enfasi dalla padrona di casa Laura Delli Colli, è stata Stefania Sandrelli, Nastro d’Oro per una vita vissuta per il cinema. La Sandrelli, emozionatissima, ha ricordato i suoi 55 anni di carriera ma anche i suoi ormai prossimi 70 anni, un traguardo che non la spaventa essendo una donna realizzata sul lavoro e nella vita privata. Per lei applausi calorosi, decine di interviste e centinaia di foto.
Premi anche per l’opera postuma di Claudio Caligari prodotta da Valerio Mastandrea: “Non essere cattivo” si è aggiudicato il titolo di “Film dell’anno” mentre il “Nastro speciale” è andato a “Fiore” di Claudio Genovesi. Altro “Nastro Speciale” assegnato a Vito Annichiarico, che nel film “Roma Città Aperta” di Roberto Rossellini interpretava il piccolo Marcello. “Quando abbiamo fatto la scena in cui Anna Magnani veniva uccisa” ha raccontato, “io ho pensato che era stata ammazzata veramente e sono rimasto terrorizzato. Piangevo e piangevo, avevo sentito gli spari, lei era caduta e io ero tanto dispiaciuto. Il regista voleva battere un secondo ciak ma io non volevo. Quando poi la Magnani è venuta da me per farmi vedere che era viva, credevo di avere davanti un fantasma. Sono riuscito a girarne un’altra solo dopo due ore”.
Premiate le categorie “tecniche”: il Nastro per la migliore fotografia è andato a Maurizio Calvesi per “Non essere cattivo” e “Le confessioni”. Miglior scenografia a Paki Meduri per “Alaska” e “Suburra”. Nastro d’Argento per i costumi a Catia Dottori per “La pazza gioia”. Gianni Vezzosi è stato premiato per il montaggio di “Veloce come il vento”. Nella categoria “sonoro in presa diretta” si è aggiudicato il premio Angelo Bonanni per “Non essere cattivo”.
Dopo la premiazione, cena, brindisi e tanta musica, in attesa di volare a Taormina dove verranno consegnati anche agli “artisti” i premi del Sindacato dei giornalisti cinematografici iscritti al SNGCI. Quale film si aggiudicherà più nastri? “La pazza gioia” o “Lo chiamavano Jeeg Robot?” Chi porterà a casa l’Oscar Italiano come miglior attore o attrice? Per saperlo bisognerà aspettare il prossimo 2 luglio.
Photo Credits: Instagram/GettyImages/ErnestoRuscio
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