Durante una serata “glam” al Maxxi di Roma verrà consegnato il Nastro d’Oro a Stefania Sandrelli e i “Nastri tecnici” a tutte quelle categorie che sono “dietro” la macchina da presa senza le quali non sarebbe altrettanto possibile fare un buon film. In attesa del galà di premiazione previsto per il 2 luglio al teatro Greco di Taormina, vi sveliamo le cinquine dei candidati che potranno stringere tra le mani il Nastro D’Argento.
E’ una edizione da “grandi numeri” quella dei Nastri d’Argento 2016: 35 i film presenti nelle cinquine finaliste sui 119 usciti nel periodo 1 giugno 2015 – 22 maggio 2016 che comprendono 48 opere prime, 42 commedie e 13 commedie firmate da esordienti. Tra le tante novità introdotte dalla settantesima edizione ci sono i festeggiamenti, per la prima volta a Roma, dei cinque vincitori dei Nastri “tecnici” per le categorie Fotografia, Montaggio, Scenografia, Costumi, Sonoro in presa diretta. Sono stati già votati dal Direttivo in collaborazione con giornalisti di una Giuria “speciale”. Ecco le cinquine:
Fotografia: Maurizio Calvesi per “Non essere cattivo” e “Le confessioni”, Matteo Cocco per “Per amor vostro” e “Pericle il nero”, Daniele Ciprì per “Sangue del mio sangue”, Michele Attanasio per “Lo Chiamavano Jeeg Robot” e “Veloce come il vento”, Fabio Zamarion per “La corrispondenza”, “La macchinazione” e “Assolo”.
Scenografia: Marco Dentici per “L’attesa”, Paki Meduri per “Alaska” e “Suburra”, Maurizio Sabatini per “La corrispondenza”, Massimiliano Sturiale per “Lo chiamavano Jeeg Robot”, Tonino Zera per “La pazza gioia”.
Costumi: Daria Calvelli per “Sangue del mio sangue”, Sandra Corradini per “Milionari”, Catia Dottori per “La pazza gioia”, Veronica Fragola per “Suburra” e Mary Montalto per “Lo chiamavano Jeeg Robot”.
Montaggio: Consuelo Catucci per “Perfetti sconosciuti”, Giogiò Franchini per “Per amor vostro”, Patrizio Marone per “Suburra”, Gianni Vezzosi per “Veloce come il vento”, Cecilia Zanuso per “La pazza gioia”.
Sonoro in pressa diretta: Alessandro Bianchi per “La pazza gioia”, Angelo Bonanni per “Non essere cattivo”, Fulgenzio Ceccon per “Le confessioni”, Carlo Missidenti per “In fondo al bosco” e Alessandro Rolla per “L’attesa”.
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