Il quinto episodio di Game of Thrones conferma l’assoluta qualità della sesta stagione e l’emozionante finale rivela lo sconvolgente segreto che si cela dietro Hodor e l’unica parola da lui pronunciata nella serie
Dopo cinque stagioni non è mai facile continuare a sorprendere, soprattutto in positivo. Game of Thrones fa eccezione chiaramente e, giunto al sesto anno, regala ai suoi appassionati una puntata più bella e coinvolgente dell’altra. La quinta, intitolata The Door, si concentra quasi esclusivamente sulle vicende del Nord, con un focus particolare sulla famiglia Stark, tornata finalmente al centro della scena. Sansa e Jon Snow, ma anche Arya e Bran, al quale è dedicato il momento più emozionante e potente dell’intero episodio, e forse dell’intera serie. Trovano spazio anche la madre dei draghi e le vicende di Tyrion a Meereen: in entrambi i casi si tratta di pochi minuti ma molto intensi e significativi.
Tolti gli ultimi attimi, c’è meno spettacolarità e molta sostanza per una puntata fondamentale per il futuro di questa serie, che procede senza dare il minimo segno di cedimento. L’arrivederci di Daenerys e Jorah, che sa molto di addio, e la dichiarazione d’amore del fedele guerriero andalo e perfino la ricerca da parte di Tyrion di una sacerdotessa per colmare il vuoto lasciato dalla Madre dei draghi (e soprattutto le parole di questa a Varys) sono di contorno alle storyline più importanti. Arya continua il suo lungo e affascinante addestramento, ma non è ancora pronta a lasciarsi alle spalle il suo passato. Sansa riceva la visita di Ditocorto che per farsi perdonare le dice di averle trovato un esercito e la ragazza per quanto si fidi di Jon Snow e si affidi alle sue capacità continua a tener dei segreti. Il vederla sempre più matura e convinta della sua vendetta la piazza a uno dei primi posti della lista delle probabili future dipartite. In questa lista c’era anche il buon Hodor.
Personaggio secondario ma che nel tempo si è ritagliato una dose d’affetto sempre più alta, il gigante che diceva solo Hodor è con Bran nella caverna. Durante una delle sue visioni, il giovane Stark si fa incoscientemente toccare e marchiare dal leader degli Estranei, che perciò vengono a conoscenza del luogo in cui è ubicata la caverna in cui si nasconde. I mostruosi esseri di ghiaccio arrivano subito nella spelonca del Corvo con l’esercito di zombie e i Figli della Foresta non riescono a fermane l’avanzata. A rallentarla sì, sacrificandosi uno dopo l’altro. L’ultimo sacrificio è proprio quello di Hodor, che riesce a tenere la porta segreta chiusa il tempo necessario a Meera di portar via Bran, ancora intrappolato in una visione del passato. E vede proprio il giovane Hodor, ovvero Wylis, che cade a terra ripetendo le parole di Meera nel presente. “Hold the Door”, ovvero “Tieni (chiusa) la porta”. Ripetuta all’infinito finché le parole non si contraggono fino a formare in un crescendo di emozioni e dramma la parola Hodor, che chiude la puntata.
“Hold the Door” risuonerà per tanto tempo nella testa degli appassionati come degna conclusione di un momento altissimo, una vera e propria carneficina in cui Bran ha visto la brusca fine del suo addestramento e preso sulle sue spalle le responsabilità di un potere (unendo passato e presente, visioni e realtà) e di un ruolo molto più grandi di lui. Poco ma sicuro, se ne vedranno delle belle. La domanda è: come verrà tradotto in italiano questo finale?
Un ringraziamento agli amici di Game of Thrones Italia.
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