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La macchinazione, Massimo Ranieri è Pasolini: “Voglio la verità sulla sua fine”

La morte di Pier Paolo Pasolini è al centro del film La macchinazione che ha come protagonista Massimo Ranieri

La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 è stato assassinato Pier Paolo Pasolini. Del suo omicidio è stato accusato e condannato il giovane di borgata Pino Pelosi, ma è stata una sua iniziativa o dietro il delitto si nascondeva un piano ben preciso della malavita organizzata sostenuta da uomini di potere, tra cui Eugenio Cefis, presidente della Montedison, fondatore della Loggia P2? Un’ipotesi che trova forza nel fatto che questi era al centro di Petrolio, il romanzo incompiuto che stava scrivendo Pasolini in quel periodo. Questa è anche la tesi del film La macchinazione, diretto da David Grieco, che conosceva bene il regista di Accattone, e interpretato da Massimo Ranieri.

Nonostante siano passati più di 40 anni, la verità è ancora avvolta nel mistero e non è un caso che anche Abel Ferrara gli abbia dedicato una pellicola, uscita nelle sale italiane a fine 2014 (LEGGI ANCHE: LA RECENSIONE DI PASOLINI DI ABEL FERRARA). L’intento non celato di Grieco è quello di portare a galla la verità, come lui stesso ha dichiarato ai microfoni della Gazzetta: Spero che il film riaccenda il dibattito e aiuti a riaprire la questione Pasolini: è vergognoso che a distanza di oltre 40 anni non si sappia ancora come siano andate le cose quella notte.

A prestare la voce e il volto al poeta, scrittore e regista che ha lasciato il segno nella cultura italiana del XX secolo, è Massimo Ranieri, fisicamente molto simile, tanto che il cantante e attore napoletano ha ammesso Non ho fatto altro che indossare gli occhiali scuri. Non era la prima volta che gli è stato offerto il ruolo, ma l’artista partenopeo ha sempre rifiutato perché le sceneggiature si soffermavano biecamente sulla sua omosessualità, senza indagare nel pensiero pasoliniano. Poi il confronto con Grieco e la tanto attesa conferma: Quando ho detto sì al mio amico Grieco me la sono fatta sotto. Infatti, per tutta la prima settimana di riprese, non mi sono presentato sul set: stavo male, ero frenato da un disturbo psicosomatico. Ma come attore e come cittadino, voglio la verità. Il film uscirà nelle sale italiane dal 24 marzo e può vantare una colonna sonora speciale: quella delle note della celeberrima Atom Heart Mother Suite dei Pink Floyd. Non ci credevamo – spiega il regista – abbiamo mandato una lettera ai Pink Floyd che ci hanno risposto: Concediamo i diritti e faremo in modo che spendiate il meno possibile.

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Redazione

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