24 aprile 2016. La data è fissata ed è appuntata sui calendari di milioni di appassionati di serie. Game of Thrones sta per tornare e con esso un carico di nuove sorprese che accompagnano gli episodi come nei precedenti cicli. Intanto, dopo i teaser dedicati alle tre casate Lannister, Stark e Targaryen, arriva adesso un trailer da brividi che già conduce i fan nelle atmosfere cupe della nuova annata. I volti dei personaggi amati e odiati come maschere di carne riempiono la stanza del Bianco e del Nero a Braavos, un luogo che Arya Stark ha visto nel finale di serie del quinto anno e che, come sanno gli amanti dei libri de Il Trono di spade, sarà centrale nel suo percorso di formazione.
Nel breve filmato appaiono i volti di Ned, Robb e Catelyn Stark e di Joffery Baratheon, tutti deceduti nelle scorse stagioni. Poi, nel consueto stile della produzione targata Hbo (che ha trionfato ai Pga Awards) che tente a giocare con i sentimenti dei fan, appare il viso di Jon Snow. Apparentemente confermando quindi la sua tanto discussa morte. Un attimo per trattenere il fiato e, prima della disperazione, ecco che scorrono anche alcuni volti di personaggi ancora in vita. Come a dire che è meglio non dare ancora per scontato nulla, ma anche che nessuno è mai realmente al sicuro. Oltre alla carrellata di facce, risuonano le parole di alcuni di essi, compresa quella del guardiano della notte: “La lunga notte sta arrivando e i morti verranno con lei“.
Il conto alla rovescia continua quindi senza sosta e sempre più emozionante, anche perché la nuova stagione di Game of Thrones sarà la prima in cui i fan non potranno avvalersi della lettura dei testi di George R. R. Martin per anticipare lo show Hbo, visto che lo scrittore non ha ancora ultimato il romanzo e ha dichiarato di non volerlo fare prima dell’uscita della serie, alla quale collabora per quanto riguarda la sceneggiatura. Le carte in tavola per emozioni e colpi di scena ci stanno già tutte, e ora tocca sottostare ancora per due mesi e mezzo ai trabocchetti orditi dalla produzione, che non fanno che moltiplicare le attese in modo magistrale.
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