Ieri sera 10 febbraio, durante la seconda puntata di Sanremo, il Maestro Ezio Bosso ha commosso il pubblico televisivo e del Teatro Ariston, sia con la sua esibizione sia con le sue parole, che hanno dimostrato la forza d’animo del compositore nell’affrontare la Sla, malattia neurodegenerativa ancora senza una cura efficace. Pianista, compositore e direttore d’Orchestra, Bosso ha un rapporto molto particolare con il cinema e sopratutto con un regista italiano, Gabriele Salvatores.
Per lui ha composto diverse colonne sonora, la più famosa e innovativa quella di Io Non Ho Paura (2003), conosciuta per il quartetto d’archi. Inoltre Bosso ha firmato le musiche di Quo vadis, baby? (2005) e il recente Il Ragazzo Invisibile (2014). Un genio musicale vincitore di importanti riconoscimenti, come il Green Room Award in Australia o il Syracuse NY Award in America, considerato uno dei musicisti più influenti della sua generazione. Molto amato dai registi cinematografici che lo apprezzano per il suo stile unico, caratterizzato da un lavoro approfondito sugli strumenti ad arco.
Questa la musica con cui Enzo Bosso è riuscito a regalare al film di Salvatores un’atmosfera magica, rendendo unica la storia della pellicola. La strategia del musicista è quella di utilizzare diversi linguaggi musicali per dare agli ascoltatori e al pubblico una sensazione di profonda empatia, così Bosso ha conquistato il successo. Dal punto di vista umano il musicista conquista per la sua enorme fiducia nel futuro: “Ogni problema per me è un’opportunità“, dichiara il Maestro. Lezione di vita ed esempio su come affrontare qualsiasi tipo di problemi anche se sembrano insormontabili. Il futuro di Ezio Bosso e ricco di tour in giro per i teatri del mondo e di incontri dedicati alle persone affette da neurodiversità. Speriamo che tra tutti questi impegni, Ezio riesca a trovare il tempo da dedicare anche a un’altra colonna sonora per il cinema.
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