Va in onda da dieci anni, ma gli italiani non si sono ancora stancati. In questo, Don Matteo rappresenta un caso più unico che raro; tutte le altre fiction, anche quelle di maggior successo, se tirate troppo per la lunga finiscono infatti per stancare. E gradualmente gli ascolti diminuiscono, le storie si appannano, la fidelizzazione perde intensità. Don Matteo resiste, è una granitica eccezione. E lo stanno dimostrando i numeri registrati per questa nuova stagione, che ha debuttato giovedì 7 gennaio conquistando subito il 33 per cento di share, ovvero incollando davanti alla tv 9 milioni 677 mila spettatori. Ma quali sono le carte vincenti di questa serie che ha come protagonista il prete detective interpretato da Terence Hill e che vede nel cast altri amati volti come Nino Frassica e Simone Montedoro? Tv Talk, lo show-magazine sulla televisione di Rai Educational, ha lanciato una sorta di sondaggio che ha trovato come cassa di risonanza anche il web, per l’esattezza Twitter. Tante le risposte da parte di chi non perde l’appuntamento davanti al piccolo schermo. Risposte che fanno luce su questo vero e proprio fenomeno.
Uno dei principali punti di forza è la capacità di raccontare tematiche attuali, anche parecchio difficili (fra cui Ebola, razzismo, prostituzione), conservando toni leggeri. In secondo luogo, è rassicurante. E su questo concordano in molti. Anzi, moltissimi. L’idea di guardare le puntate sul divano di casa, magari con una coperta sulle gambe, sapendo che comunque ci sarà un lieto fine e tutto si rimetterà a posto… Beh, piace. Consola. Soprattutto di questi tempi. Ancora, Terence Hill gode di un consenso che ha dell’incredibile. E’ amatissimo. Praticamente intoccabile. E veste in modo egregio i panni del “prete che tutti vorrebbero nelle proprie parrocchie“.
Da non sottovalutare, inoltre, “i meravigliosi panorami e paesaggi dell’Umbria“. Che fanno la loro parte, come sottolinea qualcuno. E lo stesso dicasi per la divisa: carabinieri e polizia funzionano nelle fiction, questo ormai è più che assodato. Inoltre è molto apprezzato il fatto che, più che suoi casi da risolvere, si punti l’attenzione sulla famiglia. Sulla comunità. Sulla solidarietà. Una sorta di mondo ideale che tutti vorrebbero abitare. Don Matteo difficilmente vedrà tramontare il proprio astro. E persino i più scettici finiscono per sintonizzarsi, perché lo considerano fra “il meno peggio” dell’offerta televisiva made in Italy…
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