Sono stati appena consegnati i Golden Globes (qui la lista dei vincitori) e svelate le nomination agli Oscar e sulla bocca di tutti c’è il nome di Leonardo DiCaprio, che dopo aver riscosso il globo dorato appare il grande favorito per la statuetta al Miglior attore protagonista, ancora una volta. L’interprete di Revenant – Redivivo (stasera, 15 gennaio, c’è lo speciale Red carpet a Roma) sa bene però che non basta questo per portarsi a casa il riconoscimento più ambito, uno dei pochi che manca alla sua carriera decennale. Lo ha solo sfiorato grazie alla magistrale prova in The Wolf of Wall Street nel 2014, ci è andato vicino altre due volte, con The Aviator (2005) e Blood Diamond – Diamanti di sangue (2007). Lo avrebbe perfino meritato, come non protagonista, nel lontano 1994, quando a 20 anni incantò il mondo nel film Buon compleanno Mr. Grape, dove interpretava il fratello disabile di Johnny Depp. Sarà il 2016 l’anno giusto? Ecco i dieci motivi per cui la star hollywoodiana ce la potrebbe davvero fare.
Innanzitutto, per quanto banale sia, è bravo e parecchio pure. Ed è bene ribadirlo, visto che si parla di lui solo per il fatto che non abbia vinto mai l’Oscar e meno che se lo meriterebbe. L’Academy questo lo sa bene e terrà conto anche del fatto che ormai Leo è sotto gli occhi di tutti e che i suoi fan sono pronti a una vera e proprio ribellione se non dovesse vincere neppure questa volta. Per quanto abbia solo 41 anni, ha alle spalle una carriera di tutto rispetto con ben 29 film, più svariate partecipazioni a produzioni televisive e raramente ha sbagliato un colpo, dimostrando anzi di sapersi reinventare e di crescere come professionista di anno in anno. Non tutti sarebbe riusciti a scrollarsi di dosso la nomea di idolo delle teenager, conseguito dopo Titanic e Romeo & Giulietta, lui ce l’ha fatta brillantemente. E ora è la punta di diamante della sua generazione, troppo spessa presa in poca considerazione dagli Oscar.
In più, il film Revenant – Redivivo ne esalta le doti recitative come nessuno prima, basti pensare che per la maggior parte della pellicola il protagonista esprime i propri sentimenti senza mai parlare perché impossibilitato a farlo. I suoi concorrenti non sembrano all’altezza, eccezion fatta forse solo per Matt Damon che in Sopravvissuto – The Martian è riuscito a conquistare pubblico e critica. Eddie Redmayne in The Danish Girl non è riuscito a bissare la performance perfetta di La teoria del tutto (grazie alla quale nel 2014 ha soffiato la statuetta a DiCaprio), Michael Fassbender è un ottimo Steve Jobs, ma il film a ricevuto pareri contrastanti e poi l’attore sarà protagonista il prossimo anno quando concorrerà con Macbeth dove davvero ha dato prova di tutto il suo talento. L’ultimo è lo straordinario Bryan Cranston del telefilm Breaking Bad, ma la carica che ha dimostrato sul piccolo schermo è lontana da quella esibita in Trumbo. Altro motivo, non strettamente legato al cinema, è il suo impegno a favore delle cause ambientaliste e animaliste e dargli ancora maggior visibilità non potrebbe che essere lodevole. Infine le centinaia di migliaia di battute sui social riferite al complicato rapporto tra lui e l’Oscar si stanno esaurendo ed è arrivato il momento che passi il testimone dello sfottò.
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