“Dove sei stato in questi anni/ quando tutto crollava intorno ai nostri sogni“: sono queste le prime parole di Perfetti sconosciuti, nuovo singolo firmato da Fiorella Mannoia per l’omonimo film di Paolo Genovese. Proprio in questi giorni si sta girando a Roma il relativo video – sempre per la regia di Genovese – e il Tg Uno ha realizzato un servizio con le immagini in anteprima: è sera, è il lungotevere, è una Roma sfacciatamente bella come sempre. E la Mannoia, figura poetica e solitaria, si muove e canta con gli inconfondibili riccioli rossi e gli occhi azzurri un po’ malinconici. Malinconici perché anche il testo del brano lo è: “L’inizio della canzone è forte, è molto forte. Perché in realtà quando uno dei due se ne va, l’altro resta. E cerca con fatica di costruirsi un’altra vita“.
Commedia corale, amara al punto giusto, Perfetti sconosciuti prende le mosse da una frase di Marquez che si è tramutata in ricca materia per il regista romano: “Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta“. E questo è anche il sottotitolo. La vita pubblica è nota a tutti, quella privata è nota a coloro che popolano il microcosmo individuale, quella segreta spesso è tale anche per le persone amate e più vicine. Dunque i mariti, le mogli, i fidanzati, i familiari. E cosa accade se vien fuori? Genovese risponde mettendo a tavola i suoi protagonisti ovvero Marco Giallini, Anna Foglietta, Edoardo Leo, Kasia Smutniak, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston e Alba Rohrwacher. Si organizza una cena fra amici e tutto procede tranquillamente fino a quando la padrona di casa, la Smutniak, propone una sorta di giochino.
Propone, cioè, di mettere tutti i cellulari sul tavolo. Verranno letti i messaggi, verranno ascoltate eventuali telefonate rendendo nota l’identità di chi chiama. E il giochino si tramuterà in un massacro. O quasi. L’arco narrativo coincide con un’unica serata. Inserito nel listino Medusa 2015-16, il titolo è prodotto dalla Lotus Production di Marco Belardi e l’uscita nelle sale è fissata per la fine del gennaio 2016.
Foto by Facebook