Umiltà, educazione e la consapevolezza di non poter controllare tutto nella vita. Questa secondo Oliver Stone è la ricetta per essere felici. Così ha spiegato il regista americano sul palco dello Iab Forum a Milano, il più importante appuntamento dell’anno sulla comunicazione interattiva e digitale che si è aperto ieri 1 dicembre e si conclude oggi. Inoltre ha aggiunto che per quanto riguarda l’uso del digitale, nella lavorazione di un film, dipende molto dalla storia che si vuole raccontare e eccedere con escamotage tecnologici può risultare noioso. Unica ricetta efficiente per la buona riuscita di una pellicola, per
Per quanto riguarda l’Italia, Stone non si dichiara un fan del doppiaggio e non riesce a comprendere il declino del cinema italiano, capace nel corso della sua storia di raccontare in maniera magistrale moltissime storie. Parlando dei suoi film si dimostra autocritico sopratutto per Alexander (2004), di Assassini nati invece è molto soddisfatto anche se è convinto che non sia stato ancora capito del tutto.
In conclusione il regista confessa che il suo ultimo film Snowden (previsto nelle sale italiane per il 13 maggio 2016) è stato rifiutato moltissime volte. Evidentemente la storia del tecnico informatico Edward Showden, ex dipendente della CIA, responsabile della rivelazione di informazioni governative americane segretissime, era troppo scomoda per molte case di produzione. Fortunatamente Stone con il tempo è riuscito a trovare il giusto appoggio e ha acquistato i diritti dei due libri di Showden, da dove ha trovato l’ispirazione per il film. Il pubblico dello Iam Forum ha dedicato al Maestro una lunga standing ovation, applausi meritati sorti in maniera spontanea da chi ha avuto la fortuna di assistere all’incontro.
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