Prima di svelare la trama e i retroscena della puntata andata in onda di Supergirl è bene spiegare che si tratta della quinta e non della quarta, posticipata dopo i tragici avvenimenti di Parigi visto che c’erano riferimenti ad atti terroristici che avrebbero potuto offendere la sensibilità di qualcuno. Detto questo il rischio di salti temporali c’è e si nota fin da subito con la protagonista (Melissa Benoist) che pare più “allenata” (e difatti nel precedente episodio non trasmesso è dedicata un’ampia parte al rapporto con l’organizzazione militare dove lavora la sorella) e soprattutto nel triangolo con James Olsen (Mehcad Brooks) e Lucy Lane (Jenna Dewan Tatum), che era apparsa alla fine dell’ultima puntata trasmessa. La prossima settimana comunque andrà in scena la quarta e poi torneranno nella numerazione normale tra 15 giorni.
In questa nuova avventura la prima minaccia che deve affrontare la supereroina non viene dallo spazio, ma dall’etere e precisamente da una radio gestita da una cronista (Brit Morgan) che dice peste e corna sulla cugina di Superman. Spassose le reazione di tutti, ma significativa quella di Cat (Calista Flockhart), che convoca la conduttrice radiofonica intimandole di non nominare più Supergirl, che lei vede come una figlia. Oltre a quello che diventerà chiaramente un problema, Kara deve affrontare anche la preoccupazione della sorella Alex (Chyler Leigh), sicura che sua madre (Helen Slater, la protagonista del film Supergirl – La ragazza d’acciaio del 1984) sarà furiosa con lei per non aver protetto il segreto. In realtà la donna arriva a casa per il Ringraziamento e sempre molto rilassata, ma qualcosa non torna, e infatti basta poco per far esplodere la polemica.
Si parlava di problemi e questa volta sono seri visto che la presentatrice della radio viene colpita da un fulmine (che passa attraverso il corpo di Supergirl) e si trasforma in Livewire, noto nemico fumettistico dell’Uomo d’acciaio. La capacità di controllare l’elettricità e di assorbirla per potenziarsi, ma soprattutto il suo odio nei confronti della kriptoniana ne fanno una minaccia molto seria ed è ancora una volta il personaggio di Cat a sorprendere, dimostrando ancora una volta di non essere quella macchietta che molti temevano dopo la prima puntata. Ancora un volta si nota una cura degli effetti speciali migliore rispetto a molte altre produzioni televisive e il ritmo dell’episodio è ben scandito, riuscendo a non incappare in punti morti nonostante i tanti dialoghi. Quel che manca ancora è l’epicità, ma ci sarà tempo anche quella, speriamo. Ultima nota sulla colonna sonora che può contare su una versione da brividi della hit Take me to church, cantata da Ellie Goulding.
Per chi volesse leggere le recensioni delle prime puntate può farlo qui:
Supergirl: 1×01
Supergirl: 1×02
Supergirl: 1×03
Ed ecco il promo del prossimo episodio (che in realtà è il quarto):
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