Shia LaBeouf continua la maratona cinematografica, il suo esperimento, la sua follia. E i segni di cedimento sono pochi, pochissimi. Giusto qualche sbadiglio, gli occhi che si chiudono ogni tanto (e magari bruciano), il corpo indolenzito. Per il resto, il noto attore americano se ne sta seduto su una poltroncina dell’Angelica Film Center di New York tranquillamente e ininterrottamente da martedì 10 novembre, guardando i suoi 29 film. Terminerà oggi, giovedì 12, alle 4:55 p.m ora americana: un totale di 72 ore. Non solo. L’accesso alla sale è libero, tutti possono entrare e uscire quando vogliono fatta eccezione – appunto – per lui.
La “performance” è stata chiamata #AllMyMovies (letteralmente “Tutti i miei film”) ed è successiva a #IAmSorry, una sorta di installazione artistica in cui LaBeouf se ne stava zitto e con un sacchetto di carta calato sulla testa mentre i visitatori potevano fargli praticamente qualsiasi cosa. In questo periodo la star di Transformers e Fury viaggia sull’onda dell’originalità, non c’è che dire.
Segue le trame e le scene, applaude, ride, fissa in silenzio il grande schermo, fa pure qualche sguardo critico: rivedersi, in fondo, è sempre utile. La cosa ancora più interessante è che appare del tutto indifferente a ciò che accade intorno a lui. Non reagisce neppure quando qualcuno esprime pareri negativi sui film. Cosa strana, visto che è un tipo che non le manda a dire. Invece stavolta niente, pare quasi in estasi. E sta divorando chili di popcorn, il che non è il massimo per la salute. Le uniche pause concesse sono per andare in bagno (sapete com’è…). La postazione è ripresa 24 ore su 24 in streaming, i social media sono diventati incandescenti. Manca pochissimo, dicevamo. Il buon Shia ce l’ha ormai fatta. Contento lui…
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