La puntata inizia con Oliver (Stephen Amell) che rivela sua intenzione di candidarsi sindaco di Star City, “sono l’unico che si può proteggere da solo“, ma inizialmente non viene preso sul serio neppure dai suoi partner. Tutt’altra accoglienza per il nuovo futuristico covo segreto, con Thea (Willa Holland) in particolare che pare una bambina in un negozio di giocattoli. Grazie all’aiuto di Cisco e della Star Labs (ennesimo rimando alla serie gemella Flash), la nuova sede è quanto di meglio ci si possa aspettare, telespettatori inclusi. Neppure il tempo di godersela che arrivano i primi “impegni”: Diggle (David Ramsey) e Thea vanno sul luogo di un delitto, mentre Oliver è deciso a parlare con il detective Lance (Paul Blackthorne) per sapere qualcosa in più sul nuovo caso ma anche per convincerlo a supportare la sua candidatura come primo uomo della città. La risposta come ovvio non sarà delle più gioiose.
Alla Palmer tech intanto un nuovo siparietto tra Felicity (Emily Bett Rickards) e Curtis (Echo Kellum) lancia l’ennesima storyline, quella legata a Ray Palmer, dato per morto da tutti sei mesi prima (ma gli spettatori sanno che la realtà è ben diversa). Alcuni messaggi arrivati sul cellulare della geniale Smoak fanno presagire che presto altre verità verranno a galla. E a proposito di segreti, Laurel (Katie Cassidy) porta il padre da Sarah (Caity Lotz), ma la fede della ragazza nel pieno recupero della sorella non è del tutto condivisa dall’uomo, che fatica a riconoscere la figlia, ma soprattutto ad accettare il fatto che possa essere stata resuscitata. Prosegue anche l’avventura in flashback, decisamente più avvincente di quella orientale raccontata nella scorsa stagione, con il nostro eroe che deve convincere i militari sull’isola di essere dalla loro parte.
Il momento migliore dell’episodio è legato ancora a Damien Darhk (Neal McDonough), chiamato da Lance per chiedergli una mano con la figlia risorta, visto che sa che lui faceva parte della Lega degli assassini e che potrebbe sapere qualcosa sul pozzo di Lazzaro. La risposta è glaciale come i suoi occhi: “fosse mia figlia la sopprimerei“. Il loro faccia a faccia viene visto anche da Oliver che affronta il detective finalmente senza doversi sentire in colpa, in difetto. Il loro rapporto si rovescia: questa volta è l’ambiguo eroe che giudica il poliziotto, per la prima volta. Forse un nuovo inizio? C’è ancora un “piccolo” problema: l’arciere verde non sa ancora che Sarah è viva…
Il finale, molto intenso, dell’episodio è meglio non svelarlo, ma molti nodi verranno al pettine e le sorprese non mancheranno. Dopotutto tra una settimana arriverà anche Constantine (Matt Ryan) a dare un’ulteriore verve a questa stagione che si sta rivelando, lo ribadiamo, la migliore dell’intera serie, come aveva detto Stephen Amell stesso. Sugli scudi l’ottimo Paul Blackthorne.
Se ve le fosse perse ecco le recensioni delle puntate precedenti:
4×01
4×02
4×03
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