Il mito di Marlon Brando è messo a dura prova. O forse no, forse queste rivelazioni si tramuteranno in nuovo alimento. Dipende dai punti di vista e dallo spirito con cui vengono assimilate. Lo scorso giugno si è venuto a sapere dei corsi di recitazione segreti che teneva per sostenere le spese di mantenimento della sua villa da dieci milioni di dollari a Mulholland Drive, Los Angeles. Fra i suoi allievi anche Sean Penn, Nick Nolte e Robin Williams; nel corso delle lezioni anche travestimenti da donna e provocazioni. Adesso si alza il tiro. E vengono fuori confessioni che lasciano di stucco. Sono contenute nel documentario britannico in uscita Listen to me Marlon, sintesi di circa 200 ore di registrazioni audio fatte dall’attore stesso prima della sua morte nel 2004.
“Sono un bugiardo – dice, fra le altre cose, Marlon – e una bestia. Non ho mai fatto un grande film, i grandi film non esistono. Noi attori siamo solo degli uomini d’affari, e l’unica cosa che conta sono i soldi“. Non ha pudore, non ha limiti, non gliene frega niente. Non ha problemi a definirsi “bestia” soprattutto per il modo in cui trattava le donne, che “entravano dalla porta e uscivano dalla finestra“. Mentiva “per vivere“, per salvaguardare la propria carriera. E indubbiamente aveva un rapporto complesso con la celebrità.
“Molti attori – sono ancora le sue parole – vogliono il loro nome sui giornali. Gli piace tutta quella attenzione. Ma assai spesso io sono colpito dall’illusione del successo. E’ difficile quando incontri altre persone, perché vedi che ti pregiudicano. Non sei trattato normalmente. Avere questa gente che ti guarda, come un animale nello zoo, ti rimuove dalla realtà. Non lo sopporto. Lo odio“. Si rivolge alla gente, che è ignara e non può immaginare cosa accada realmente nell’Olimpo dello showbiz: “Non avete idea di quando sia disagevole non poter essere una persona ordinaria. Non potete immaginare quanto panico provo. E’ stata davvero una battaglia cercare di conservare la salute mentale e un senso della realtà, che il successo ti ha portato via“.
Gli artisti non sono artisti. Gli attori non sono attori: “Noi siamo uomini d’affari. Siamo mercanti. Non c’è arte, sono tutte cazzate. Soldi, soldi, soldi. Se pensi che tutto questo venga fatto per qualche altro motivo, resterai scottato“.
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