Il conto alla rovescia è finalmente finito negli States e tra una settimana giungerà alla conclusione anche nel nostro Paese: dopo mesi di febbrile attesa torna finalmente The Walking Dead (guarda il trailer su Velvet Cinema), la serie horror che con le prime cinque stagioni ha appassionato decine di milioni di telespettatori in tutto il mondo e vuol fare altrettanto in questo sesto ciclo. La lunga sosta è stata mitigata dalla miniserie Fear The Walking Dead, che ha ottenuto un ottimo successo tanto da prevedere una seconda stagione di quella che doveva essere solo una stagione unica. Ora però è tempo di fare sul serio con la storyline principale.
La premiere della sesta stagione, intitolata First Time Again, inizia esattamente da dove si era interrotto il precedente ciclo, con Rick (Andrew Lincoln) e i suoi compagni che hanno preso potere ad Alexandria. Con una alternanza di tempi presenti e flashback (questi ultimi proposti in bianco e nero) si scopre anche cosa è successo nelle ultime settimane: in una cava di pietra sono radunati migliaia di walkers, ovvero gli zombie, e continuano ad aggiungersene. Più aumentano più sono rumorosi e più ne attirano altri. Ecco il vero motivo per cui Alexandria è rimasta più riparata di altre comunità. Ma la situazione (ovviamente) non è che momentanea perché la barriera fatta da automezzi e massi sta per cedere. I protagonisti elaborano un piano per allontanare da lì il pericolo e scongiurare l’invasione, ma un forte rumore rischia di attirare quelle migliaia di non-morti proprio a casa.
Il piatto forte dell’episodio non è il rapporto tanto atteso tra Rick e Morgan (Lennie James), che non mancherà di essere sviluppato in seguito, ma è rappresentato dalle scene con la mandria, come viene definito l’esercito di zombie rinchiuso nella cava. Il rumore incessante fa da sottofondo a quasi tutta la puntata e riesce a snervare i telespettatori, che si immedesimano ancora di più con i personaggi dello show della Amc. Tra l’altro la scena nella cava è stata, a detta dei produttori, una delle più complesse da mettere in atto perché si è deciso di non utilizzare la computer grafica ma solo centinaia di comparse. In conclusione, l’ora o poco più di spettacolo di questa prima puntata doppia risulta più appassionante degli altri inizi di stagione, e soprattutto riesce a tenere in sospeso gli appassionati. E davvero non è che l’inizio se si pensa a tutto quello che sta per arrivare, Wolves inclusi.
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