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Categorie: Recensioni

Poli opposti: la guerra fra i sessi, il glamour, l’emancipazione e l’amore (un po’) rétro

Le case sono belle. E ancor più belli sono gli abiti, per non parlare delle scarpe. Sarah Felberbaum sfoggia diversi modelli con tacchi vertiginosi, roba da mandare in stato confusionale tutto il genere femminile; Luca Argentero pare prediligere le stringate bicolore. E i colori sono i più diversi. Dopo tutto, i personaggi che la Felberbaum e Argentero interpretano in Poli Opposti (qua il trailer), primo lungometraggio di Max Croci, in sala dal prossimo 8 ottobre per un totale di 300 copie distribuite da 01 Distribution, fanno entrambi parte dell’upper class. Stefano Parisi (Argentero) è una terapista di coppia, Claudia Torrini (Sarah) un avvocato divorzista. Lei concretizza separazioni, lui cerca di evitarle. Lui ha una moglie, Mariasole, interpretata da Anna Safroncik, con la quale ormai è tutto finito. Lei ha un figlio, Luca (Riccardo Russo) quasi adolescente ma nessun compagno. Il padre del ragazzino era sposato e si era “dimenticato” di dirglielo. E il ragazzino ricorda tanto Stefano. Il quale adesso è un uomo assai affascinante, ma alla sua età aveva – come lui – qualche chilo di troppo ed era a dir poco impacciato. Aveva un’unica amica, Stefano. Ed era, guarda un po’, proprio Claudia. I due si ritrovano dunque dopo tantissimi anni, sulle prime nemmeno si riconoscono. E, comunque, va male. Lui etichetta lei come una “stronza”, lei lo considera semplicemente un “coglione”. Però si ritrovano dirimpettai, perché Parisi decide di abbandonare il tetto coniugale e di dormire temporaneamente nello studio. Che è, appunto, difronte a quello di Claudia.

Non riescono proprio a prendersi, sono troppo diversi. Eppure, fondamentalmente, si sentono attratti l’una dall’altro. Ma non vogliono ammetterlo nemmeno a se stessi. E allora è guerra. E’ la guerra fra i sessi, raccontata con una commedia romantica che s’ispira chiaramente a quelle americane (Hawks e Cukor in primis): l’impianto è dunque classico ma arricchito da spunti attuali. Come l’estrema vivacità di Claudia in fatto di uomini e seratine… bollenti. O come i bulletti che intanto tormentano Luca, rubandogli merende e assestandogli pugni sul naso. Per fortuna interviene Stefano, nonostante il disappunto della madre. E di conseguenza è proprio Luca “a tessere involontariamente o meno – spiega Croci – la rete sentimentale in cui si ritroveranno imbrigliati Claudia e Stefano“. E nonostante i due termini che potrebbero risultare ingannevoli, “rete” e “briglia”, non ci sarà nulla di negativo. Il cuore si farà largo a dispetto delle resistenze, anche col contributo di Alessandro, fratello di Claudia, volto e corpo di Giampaolo Morelli; l’obiettivo è quello di regalare allo spettatore un’ora e mezza di leggerezza. Senza accollarsi fardelli impegnativi, senza prendersi l’incarico di mandare chissà quale messaggio. E l’obiettivo viene raggiunto, nonostante certe situazioni già viste tante altre volte (il bacio sotto la pioggia battente, per esempio) e qualche istante di stasi derivante dalla sceneggiatura. Croci corona un sogno e lo dice chiaramente. Così come sottolinea che quel copione che i produttori della Rodeo Drive gli hanno messo fra le mani rispecchia in pieno tutti i desideri e le aspirazioni legate al suo film d’esordio.

L’immagine di Argentero e della Felberbaum sicuramente ha preso forma nella sua mente poco dopo: belli, bravi, dotati di bei modi e lineamenti raffinati. Con una luce vivace negli occhi, però. Proprio quella di cui non fidarsi del tutto, proprio quella che non ci voleva. “E’ stato bello – dice Sarah riferendosi al regista – lasciarsi prendere per mano da lui e farsi trasportare nel suo mondo, mi ha dato la possibilità di misurarmi con la commedia sofisticata e di raccontare una donna molto più dura e testarda di me. E’ stato un lavoro molto divertente“. La cosa che più è piaciuta ad Argentero, invece, è il richiamo alla commedia americana con tutta la sua sofisticatezza: “Mi sono documentato a lungo ‘divorando’ diversi film di quel periodo magico del cinema in cui l’eroe romantico di turno aveva una raffinatezza innata nel modo di essere e nei costumi“. Voglia di romanticismo, di “pulizia”, di positività. Dall’8 ottobre al cinema.

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