Uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo 3 settembre Storie sospese, nuovo film diretto da Stefano Chiantini, scritto dallo stesso regista insieme a Luca Benedetti, Chiara Atalanta Ridolfi e Marta Manzotti e con protagonista Marco Giallini. La pellicola verrà presentata qualche giorno prima alla Mostra del Cinema di Venezia alle Giornate degli Autori. Per l’attore è stato un progetto davvero difficile da girare, visto che il suo personaggio è un rocciatore, ovvero uno di quelli che mette in sicurezza le pareti rocciose. Un lavoro che porta a vivere nell’isolamento e nella solitudine. Giallini ha vissuto anche dei momenti non facili durante il corso delle riprese (svolte in Abruzzo fra Villa Santa Maria, Avezzano e dintorni).
“Ho vissuto un momento critico – ha dichiarato attraverso un’intervista al Corriere – il giorno in cui su una parete concava non potevo appoggiare i piedi, a 70 metri da terra. Ho pensato di non farcela, poi hanno gridato ‘Motore’ e mi sono lanciato all’indietro. La notte i lupi azzannavano i cinghiali. E’ stato il mio film più estremo“. Secondo Marco la montagna insegna tante cose: a stare attento ai tuoi passi, a scoprire i tuoi limiti e a capire com’è fatto il tuo corpo. Nel cast figurano anche Maya Sansa, Alessandro Tiberi, Antonio Gerardi, Simonetta Solder, Pietro Bontempo, Sandra Ceccarelli e Giorgio Colangeli.
Un giorno il cantiere in cui lavora Thomas (Giallini) chiude senza motivo, così tutti i dipendenti devono trovare un nuovo impiego. Fortunatamente in suo soccorso arriva il vecchio collega Ermanno (Gerardi) che gestisce una piccola impresa in un paesino dell’Abruzzo. Ad affiancarlo nel lavoro trova un giovane geologo di nome Alessandro (Tiberi) ed un’insegnante combattiva di nome Giovanna (la Sansa). “Cominciano i crolli – ha continuato Marco – Si entra in rotta di collisione con il paese che è in pericolo. E Maya Sansa, che interpreta una maestra elementare, mi guarda in cagnesco. Ma io, che sono uno che pensa solo a lavorare, diventerò eroe mio malgrado“.
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