E’ chiaramente inevitabile: in un modo o nell’altro, per un motivo o per un altro La trattativa, il film di denuncia diretto da Sabina Guzzanti, deve far discutere. E forse è proprio questo il suo obiettivo. A pochi giorni dalla querelle fra la stessa Guzzanti e il sito Dagospia, circa un finanziamento da parte del Ministero che in realtà non c’è mai stato (e infatti il sito di Roberto D’Agostino ha poi pubblicato la smentita), ecco che si alza un altro polverone. Causato, anch’esso, da questioni economiche. Dunque: il 10 luglio la pellicola è stata proiettata a Napoli, per l’esattezza in Piazza Municipio, e seguita da un dibattito serale cui hanno partecipato anche Marco Travaglio, lo scrittore Maurizio De Giovanni e Salvatore Borsellino in collegamento Skype da Palermo. Fin qua tutto bene, l’iniziativa è costruttiva e il Sud, in particolare, ha bisogno di simili interventi – definiamoli così – di sensibilizzazione. Sul posto si è riunita parecchia gente e i consensi sono stati tangibili. Però c’è un però. C’è che la spesa per realizzare il tutto è stata giudicata, in parte, eccessiva.
Essa è resa pubblica da una determina dirigenziale dello scorso giungo: il totale è pari a 25mila euro, per l’esattezza 18mila euro più Iva. L’organizzazione è stata affidata con procedura diretta (cioè senza gara d’appalto) alla Ravi Class Eventi srl di Solange Volpicella. Il denaro in questione è stato utilizzato per il noleggio del film, il pagamento dei diritti Siae, per uno schermo di 40 metri con proiettore, le amplificazioni, l’ingaggio di 2 tecnici, la pedana per il dibattito. Si aggiunga il transfer degli ospiti, il loro pernottamento e il “pagamento del gettone di presenza richiesto dall’autrice del film e/o dagli invitati per la partecipazione al dibattito“. Sembra che la Guzzanti abbia chiesto 500 euro.
Insomma, per molti il boccone è stato indigesto. Soprattutto considerando che proprio in questo periodo è stata ufficializzata la chiusura dei battenti di Accordi & disaccordi, storica rassegna di cinema all’aperto, per mancanza di fondi. Ovvero per la mancanza di 20mila euro. E facendo due conti…
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